Fortapàsc è un film del 2009, diretto da Marco Risi, (figlio del grande regista Dino Risi che mori a tre giorni dall’inizio delle riprese a cui la pellicola è stata dedicata) sulla breve esistenza e la tragica fine del giornalista ventiseienne Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo.
Tra gli altri interpreti troviamo Ennio Fantastichini nelle vesti del sindaco corrotto di Torre Annunziata, Daniele Pecci nella parte del questore e Valentina Lodovini fidanzata del giornalista impavido e sfortunato de “Il Mattino”.
Siani è un giornalista “abusivo” profondamente interessato al sociale, corrispondente da Torre Annunziata, che aspetta di essere assunto “una questione di pochi mesi” gli continuano a ripetere i suoi capi in redazione – scende in profondità nella realtà tornese, concentrando l’attenzione sulla criminalità organizzata che approfondisce con inchieste su appalti truccati, contrabbando di sigarette e sull’espansione economica del boss locale Valentino Gionta. Un’esperienza che lo fa diventare fulcro dei primi coraggiosi movimenti anticamorra che nascono in quegli anni.
Promotore di manifestazioni pubbliche anticamorra, firmatario di manifesti d’ impegno civile e democratico, il giornalista diventa per tanti a Torre Annunziata punto di riferimento. Fortapàsc non è il primo film scritto e girato per ricordare l’impegno del giovane giornalista Siani, infatti il film è tratto da “Mehari” un cortometraggio realizzato nel 1999 da Gianfranco De Rosa, che poi di Fortapàsc è il produttore esecutivo. Nel 1987 Maurizio Fiume inizia il progetto di un altro film “E io ti seguo” che ricorda la tranquillizzante, ipocrita affermazione con cui tutti intorno a lui, in redazione, negli uffici di polizia, nelle aule di tribunale, lo invitavano ad andare avanti con le sue inchieste, promettendo di seguirlo, poi, quando le prove fossero state più evidenti e la partita più facile; ma nessuno lo seguì veramente tranne quei due sicari che lo uccisero, a sangue freddo, sotto casa, mentre era ancora a bordo della sua Citroën Mehari decappottabile. Il film auto prodotto di Maurizio Fiume, girato nella location dal vero, ricostruendo anche la redazione di quegli anni de “Il Mattino” all’interno di un altro giornale, sulla vita di Siani, non verrà mai distribuito.