A conclusione delle due giornate dedicate alla professione, dal capoluogo toscano arriva la “Carta di Firenze”, un nuovo documento che sarà adottato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti contro la precarietà e lo sfruttamento di collaboratori e freelance. La manifestazione è stata dedicata a Pierpaolo Faggiano, il pubblicista morto suicida
lo scorso giugno per non aver sopportato la sua condizione di precarietà lavorativa.
Politiche attive contro la precarietà e un Osservatorio permanente per vigilare sul rispetto delle regole. Sono questi gli imperativi emersi e approvati a seguito dei lavori organizzati dall’Ordine nazionali dei Giornalisti e da Assostampa, il 7 e 8 ottobre, per favorire “forme di regolarizzazione contrattuale” – si legge nel documento – e “l’avviamento verso contratti a tempo indeterminato ed equi”. E ancora, “in caso di nuove assunzioni, saranno valorizzate le professionalità già operanti”. Stabiliti limiti di legge per l’impiego di stagisti e tirocinanti.
Regole da rispettare anche per gli iscrritti all’Ordine che si impegnano a: “non accettare corrispettivi inadeguati o indecorosi per il lavoro giornalistico prestato; segnalare ai Consigli regionali dell’Ordine il mancato rispetto della dignità professionale; il lavoro dovrà essere retribuito anche se non pubblicato”. Il mancato rispetto delle regole prevede l’avvio di procedimenti disciplinari.
L’iniziativa è stata fortemente voluta da alcuni Ordini regionali in seguito ad una ricerca effettuata dall’Ordine nazionale e che ha fotografato una realtà fatta di giornali nazionali e locali e di testate più o meno grandi, che vivono grazie al lavoro malpagato di migliaia di giornalisti freelance che, probabilmente, non saranno mai assunti. A vantaggio di pochi privilegiati che godono di stipendi e agevolazioni incomparabili. E si tratta spesso di testate che sfruttano i finanziamenti pubblici: “La Repubblica”, con oltre 16milioni di contributi dello Stato, compensa i collaboratori con cifre che variano dai 30 ai 50 euro lordi a pezzo; il “Sole 24 Ore”, con 19 milioni, compensa con 0,90 centesimi a riga con cessione dei diritti d’autore; “Libero” riceve oltre 5 milioni e concede 18 euro lorde per articoli di apertura, e così via fino alle realtà locali che vanno da 2 a 4 euro fino ad un massimo di 15 euro.
Il nuovo documento è una guida deontologica per le redazioni giornalistiche con l’obiettivo di combattere forme di sfruttamento e regolarizzare i diritti dei lavoratori.
La manifestazione è stata simbolicamente dedicata a Pierpaolo Faggiano, il brindisino ex collaboratore della “Gazzetta del Mezzogiorno”, morto suicida per non aver realizzato il suo sogno di una professione riconosciuta e retribuita. Per l’occasione, e per sottolineare la condizione economica dei collaboratori, centinaia di famiglie fiorentine hanno “adottato un precario” offrendo un posto letto gratuitamente.