Mattina del 23 agosto, l’alba dell’ultimo giorno nel Midi francese sorge inesorabile. Il pensiero di dover valicare nuovamente le Alpi fra poco più di 24 ore mi lascia una sensazione di amarezza. In quelle terre mi sento come a casa mia, è proprio vero che il sangue non è acqua.
L’ormai abituale ritardo della mia compagna di viaggio, questa volta, mi costa una multa da parte della Police Municipale di Carcassonne, per aver parcheggiato dove non dovevo. Sono 17 euro di multa, 21 euro di meno di quanto si paga a Lecce per la stessa infrazione. L’addio a Carcassonne è dunque ritardato a causa della ricerca del posto di polizia, per il pagamento della multa. Finalmente riprendiamo l’autoroute in senso contrario a quello di due giorni prima, sino a Montepellier, dove ho una vera e propria colluttazione col navigatore satellitare che mi fa sbagliare strada per ben quattro volte. Alla fine lo spengo e procedo affidandomi al mio istinto, non prima di aver imprecato contro i protettori dei navigatori satellitari. Entriamo di nuovo nella Camargue e procediamo sino ad Aigues Mortes, città fortificata da cui partì la crociata guidata dal Re di Francia Luigi IX, successivamente divenuto santo (foto 1). La cittadina ha una forma rettangolare ed è interamente cinta da mura che, su un lato, si affacciano su un canale navigabile solcato da battelli (foto 2). L’interno pullula di turisti di ogni nazionalità, che girano fra i negozietti di souvenir, mentre i profumi delle essenze provenzali si diffondono nell’aria creando un cocktail di profumi di inebriante fragranza.
Ci fermiamo a mangiare in uno dei ristoranti della piazza principale, quasi ai piedi della statua di San Luigi (foto 3), quindi visitiamo la chiesa, prima di tuffarci anche noi nella ressa di negozietti, alla ricerca degli ultimi regalucci da portare ad amici e parenti. Qui la mia compagna da il meglio di se stessa, tuttavia preferisco tralasciare su questo tasto. È pomeriggio inoltrato quando riprendiamo l’auto, sotto un caldo asfissiante, in direzione di Avignone, dove arriviamo dopo circa un’ora e mezza e prendiamo possesso di una stanza nello stesso albergo di qualche giorno prima. Questa volta però abbiamo anche due bei balconi, uno dei quali si affaccia sulla strada principale della città.
Dopo una rinfrescata, andiamo a rivedere la piazza dove sorge il palazzo dei papi e la cattedrale, per un ultimo saluto, quindi una cena in Place de l’Horloge ed infine una passeggiata per le vie del centro, coronata da un bicchiere di birra in un pub. Ma ormai è tardi, si rientra in albergo e si chiudono gli occhi sull’ultimo giorno nel Midi Français, nella terra un tempo dei trovatori, una terra carica di storia e di mistero. L’indomani ci aspetta il viaggio di ritorno … Au revoir!
Cosimo Enrico Marseglia