Mi sono accorto di quanto sia stato difficile per la critica poter definire la partita con il Milan. Il risultato finale ha dato luogo alle più svariate interpretazioni che, però, hanno risentito dell’emotività del momento…
Ai tempi del liceo, parlo di oltre mezzo secolo fa, il mio vecchio professore d’italiano, per valutare i temi che ci venivano assegnati, oltre al voto usava scrivere il commento. Quando il tema di qualcuno era da considerarsi da voto 2 o 3, il suo commento era inevitabilmente contenuto in due parole con l’interrogativo sulla prima e l’esclamativo sulla seconda e, cioè, ERRORI? No ORRORI! Ebbene la partita con il Milan mi ha fatto tornare indietro nel tempo, facendomi ricordare il mio vecchio professore Gallo, perché sono convinto che, se si dovesse giudicare l’incontro con il metodo adottato dal professore per i temi, ne verrebbe fuori una valutazione da 3 con la considerazione già citata.
Ma, bando ai ricordi perché, comunque, bisogna andare avanti e cerchiamo di estrapolare da questa massa incredibile di errori commessi in quantità industriale e di altrettanti orrori calcistici, almeno qualcosa che possa servire per rasserenare un po’ l’ambiente. Si è parlato degli errori commessi dalle squadre ignorando quelli, ben più gravi, commessi dall’arbitro e passati quasi sotto silenzio perché erano distribuiti equamente ad entrambe le squadre.
Parlerei di quest’ultimo. Peruzzo ha evidenziato con assoluta chiarezza la scarsa preparazione tecnica che, in questo momento ha la classe arbitrale: ha adottato decisioni che dimostrano la inadeguatezza del soggetto ad arbitrare. Cito di seguito quelle che personalmente mi sono sembrate decisamente sbagliate:- rigore assegnato al Lecce inesistente mentre si configurava un’ammonizione per simulazione a Corvia; – calcio d’angolo assegnato al Milan e dal quale è scaturito il primo gol assolutamente inesistente (non c’è stata moviola in grado di dimostrarlo) e non può bastare un’ammissione, in buona fede ed in trance agonistica, di Oddo a far mutare opinione ad arbitro e guardalinee che avevano visto, sarà stato un caso!, correttamente. Mi sovviene il fair play di Giacomazzi che all’arbitro Rizzoli diceva non esserci stato il rigore, beccandosi un cartellino giallo ed un serale sbugiardamento dalle moviole che, invece, lo confermavano. Tornando ancora agli errori/orrori di Peruzzo, il secondo gol di Boateng era da annullare perché Aquilani si trovava in posizione di fuorigioco attiva, davanti al portiere e sulla traiettoria del tiro; e, se è vero che sul terzo gol la palla a Boateng arriva da un giocatore del Lecce, è anche vero che viene indirizzata a Boateng proprio da un milanista, ergo ci poteva stare anche il fuori gioco. Perché tutto questo su Peruzzo? Per sostenere la mia paradossale tesi che se l’arbitro avesse arbitrato al limite della sufficienza, forse il Lecce, sia pure in vantaggio, sarebbe stato molto più attento dovendo “difendere” un risultato non proprio eclatante. Ma, detto questo, il Lecce ha sbagliato molto. Mi dispiace solo che il comitato giudicante, qualche anziano ed anche il tecnico, abbiano individuato il responsabile del “leccecidio” nel ventenne Rodney Strasser, colpevole di aver esaurito le batterie prima della fine della partita. Ma se Strasser è stato l’esecutore, ci sono stati anche i mandanti ed i complici. Se in quattro minuti Boateng tira quattro micidiali bordate, se gioca quasi sempre libero, significa che qualcuno l’ha concesso e certo non d’iniziativa.
Ma vedete, amici, io non voglio aggiungere sale sulle ferite sanguinanti ed allora dico che la sconfitta con il Milan ci poteva stare e che è doveroso invertire la rotta a partire dal Novara perché è inimmaginabile non fare alcun punto in casa e pretendere di salvarsi. La proprietà, aldilà delle dichiarazioni di disimpegno, è intenzionata a garantire la salvezza del Lecce oppure il disimpegno significa anche completa estraneità al futuro della squadra? Queste cose è bene saperle per tempo in modo da regolarsi di conseguenza.