Discreta emozione che defluiva accomodandosi nell’ironia, nella presentazione del primo libro scritto dal giovane Osvaldo Piliego, conosciuto ai più per essere il direttore della rivista musicale Coolclub.it. ma anche giornalista leccese, musicista, organizzatore di concerti.
Esordio letterario introdotto dal collega e amico Pierpaolo Lala e presentato da Dario Goffredo e da Cosimo Lupo, editore di talenti di casa.
“Fino alla fine del giorno” ha avuto una gestazione lunga tre anni, durante i quali l’impianto è stato modificato quasi completamente; lascia emergere, tra le righe, l’adesione scritta a un dibattito su un Salento a cui sembra oggi necessario dare un’etichetta di stile o di appartenenza, che invece lascia trasparire soprattutto solitudini, insoddisfazioni, e anche sogni, seppur infranti. Di una generazione, quella a cavallo degli anni Novanta, lontana dalla commercializzazione della pizzica, racconto remoto nelle memorie contadine dei nonni, lontana dalle frontiere aperte al mondo da vocazione turistica, all’ombra di fenomeni che invece investirono l’Italia e l’Europa.
Un Salento, semmai, dall’atmosfera cupa, in cui il turbine emotivo dello sbarco degli Albanesi, degli omicidi delle organizzazioni criminali, della paura degli effetti dell’uranio, sono pretesti storici per raccontare le solitudini dei personaggi, accomunati da una ricerca dell’evasione che spesso li conduce all’estremo, raccontando anche il sesso come pretesto vivificatore di vita subita e non vissuta.
La musica prende un posto di rilievo, testi di brani si intersecano alla narrazione, evocano sensazioni che mischiano la parola alle note, nella suggestione senza pari che solo la musica può.
Il titolo è la traduzione italiana di un pezzo dei Kinks del ’65, e vuole interpretare la fatica dell’arrivo e dello scorrere lento del tempo, il progetto grafico è a cura di Gennariello Macilento, il book trailer realizzato da Gianni De Blasi.
Nell’atmosfera familiare e amichevole della Libreria Ergot nel centro di un sabato pomeriggio leccese, tra una battuta spiritosa, una domanda inaspettata e un approfondimento letterario, Osvaldo Piliego entra a far parte di questa nuova generazione di autori salentini. A loro e ai loro editori il merito di aprire questa pigra terra a nuove connotazioni, di verosimili racconti e di novità culturali.