“In una città che si definisce civile come Lecce, capita che una persona perbene come mi ritengo – e come, fino a prova contraria, sono – può finire sbattuta sulle prime pagine dei giornali a causa di dichiarazioni, o presunte tali, di chi, nascosto dall’anonimato, si permette di raccontare ogni tipo di nefandezza sul mio conto.”
Lo comunica in una nota l’ass. al turismo, Massimo Alfarano. “E poiché, evidentemente, non sono state sufficienti le parole, a mio avviso autorevoli, del Procuratore Capo, Dott. Cataldo Motta, ma sembra quasi che i vaneggiamenti calunniosi di qualcuno siano più qualificati, per il rispetto che devo a me stesso, alla mia famiglia, ai miei elettori e all’intera comunità cittadina, avverto il dovere di precisare quanto segue:
• da quando sono Assessore alla Cultura e allo Spettacolo del Comune di Lecce, non ho potuto promettere a chicchessia servizi di guardiania e vigilanza, per il semplice fatto che la nostra Amministrazione ha stabilito che, in occasione di Mediterranea Estate, il cartellone di eventi estivi del capoluogo, siano gli organizzatori dei singoli appuntamenti ad occuparsi del security service; il Governo cittadino non ha nulla a che fare con l’affidamento di quell’incarico! Di conseguenza non sarei mai stato nella condizione di promettere a qualcuno ciò che non è nelle mie disponibilità.
• L’unico affidamento diretto che l’Iron Service ha ricevuto dal Comune di Lecce, con determina dirigenziale dell’ottobre 2007, non è avvenuto nel corso del mio mandato di Assessore alla Cultura, bensì di chi mi ha preceduto.
• È vero che il sig. Stefano Rizzo si è presentato nei miei uffici, ma è altrettanto vero, come è stato più volte ripetuto, esclusivamente per chiedere – e devo dire con garbo e cortesia – quando sarebbe stata messa in pagamento la fattura relativa alla prestazione erogata dalla sua azienda quando non mi era stata ancora affidata alcuna delega allo Spettacolo.
• Ho, altresì, incrociato Cristian Rizzo, per problemi di vista personali, e Oliviero Centonze, per problemi di vista della figlia, esclusivamente nell’esercizio della mia attività professionale di ottico. Mi domando, a questo punto, per garantirmi maggiore serenità: esiste forse, presso gli organi competenti, una lista delle persone con le quali poter intrattenere rapporti professionali e un’altra con le quali non farlo?
• A seguito del mio impegno politico, falso è anche il riferimento alla frequentazione, di ambienti vicini agli ultrà del Lecce, poiché, come è notorio, il sottoscritto dal gennaio 2007 (data in cui ho deciso di accettare l’invito a candidarmi) non si reca più al “Via del Mare”, in Curva Nord, proprio per evitare commistioni e conseguenti strumentalizzazioni.
Sono profondamente rammaricato per il fatto che, dopo quattro anni di instancabile impegno al servizio della comunità leccese, malgrado le innumerevoli iniziative di successo portate avanti dal mio Assessorato, gli unici titoli, in prima pagina, sui giornali li riscontro soltanto in una vicenda di anonime farneticazioni che offendono l’intelligenza non solo di chi le scrive, ma anche di chi le legge.
È del tutto evidente che non mi farò mai intimorire da questo clima di caccia alle streghe che si è venuto a creare in città, convinto come sono che Lecce si migliora non facendo passi indietro, figli della paura, dinanzi alle calunnie, bensì camminando in avanti a testa alta per spazzare bugie che basterebbe un’attenta verifica dei fatti per sbriciolarle prima di vederle trasformate in inchiostro e parole.
Per quanto sopra, non essendoci comportamenti né penalmente né moralmente rilevanti sulla mia persona, mi riserverò, d’ora in avanti, la facoltà di tutelare la mia onorabilità nelle sedi opportune.”