Il punto conquistato a genova incide prevalentemente nell’ambito del comparto psicologico, dell’autostima, come è di moda dire oggi, più che sulla classifiva rimasta pressochè immutata o forse, almeno in minima parte, più precaria giacchè al coinvolgimento che si immagina
temporaneo dell’Inter fa da contraltare il balzo del bologna a quota quattro.
La ritrovata solidità difensiva di Marassi deve considerarsi come un punto di partenza abbisognevole di conferma da verificare nelle prossime uscite tenendo tuttavia presente che la evanescenza del reparto avanzato (a Genova come in precedenza) è questione di cui occuparsi, se non preoccuparsi, in tempi necessariamente rapidi.
Stando ai numeri il Lecce sembra trovarsi a proprio agio in trasferta ancor più che tra le mura amiche ( i quattro punti sono germogliati tra Bologna e Genova) , ma è di tutta evidenza che l’andazzo, ove confermato ulteriormente, difficilmente condurrà all’approdo salvezza. Da qui la necessità di ritrovare “verve” offensiva, di inventare qualcosa che cancelli quell’ esiguo “tre” dalla casella dei gol realizzati (solo il Cesena ha fatto peggio).
Il compito spetta quasi interamente ad Eusebio, ma qualcosina, almeno fino a questo momento, si può imputare ai singoli attaccanti e a chi, da dietro, ha il compito di confezionare palloni giocabili.
Il Milan non è certamente l’avversario ideale, ma “sic stantibus rebus” non è tempo di abdicare preventivamente in nome e per conto della caratura dei campioni d’Italia.