”Le dichiarazioni programmatiche del Presidente Monti delineano un programma di Governo serio che credo possa dare risposta alle esigenze del Paese”. E’ quanto afferma in una nota Raffaele Fitto.
”Ho particolarmente apprezzato – prosegue Fitto – il riferimento alla necessita’ di coniugare rigore, equita’ e coesione per affrontare gli inevitabili sacrifici che si renderanno necessari. Ritrovo una linea di sostanziale continuita’ rispetto agli impegni assunti dal nostro Governo con la Commissione Europea e questo e’ un elemento che contribuira’ a consolidare la fiducia gia’ espressa dai partner europei”. ”Su queste basi – conclude Fitto – sono certo che il Governo otterra’ rapidamente la fiducia dai due rami del Parlamento e che si possa passare senza ritardo alla presentazione dei primi provvedimenti”.
”Festeggiamo la fine di uno stile, quello stile commercial-pornografico che ha segnato la stagione berlusconiana; pero’ non festeggiamo la fine di una politica. Avevamo aperto credito nei confronti del governo Monti apprezzandone il livello e la scelta di alcuni ministri. Le sue dichiarazioni programmatiche ci hanno invece delusi”. Lo ha detto in una conferenza stampa Nichi Vendola che ha riunito oggi la direzione di Sel per fare il punto sulla situazione politica. ”Le dichiarazioni programmatiche di Monti – ha aggiunto il governatore della Puglia – rappresentano un profilo politico conservatore e anche un elemento di continuita’ con le politiche economiche e sociali del governo Berlusconi. Non danno un messaggio positivo nei confronti dei giovani visto che rilanciano la riforma Gelmini. Francamente ci aspettavamo di piu’ per un’Italia che cade sotto i colpi del fango e della poverta”’. I giornalisti hanno chiesto a Vendola se avrebbe votato la fiducia a Monti se Sel fosse ancora in Parlamento: ”Questa e’ la fortuna – ha risposto Vendola – di non esserci piu”’. In ogni caso Vendola ha assicurato che, pur nella diversita’ di vedute con il Pd, ”non e’ pensabile che venga strappata la foto di Vasto che sancisce l’alleanza con Di Pietro e Bersani”.
Le misure per la crescita esposte da Mario Monti troveranno appoggio in Parlamento. Lo afferma Alfredo Mantovano (Pdl). ”Crescita – spiega Mantovano – e’ uno dei termini-chiave del discorso del programma esposto dal premier Monti. E’ interessante che, nel carattere generale di un discorso iniziale, questo termine non sia stato genericamente enunciato, ma sia stato collegato a una serie di indici: la necessita’ di contrastare il calo delle nascite (causa prima della mancata crescita economica), l’annunciata modulazione del fisco in relazione allo sviluppo, la contrattazione orientata verso i luoghi di lavoro (quest’ultima in linea con il tanto controverso art. 8 della manovra estiva dell’Esecutivo Berlusconi)”. ”Misure coerenti in queste direzioni – assicura l’esponente del Pdl – troveranno pieno appoggio in Parlamento, a differenza di altre, come la patrimoniale che, non nominate esplicitamente da Monti, andrebbero nel verso esattamente opposto”.