La domanda sorge spontanea : Quando una squadra perde in casa per 1-0 contro un avversario non trascendentale e sente l’impellente necessita’ di erigere un monumento al proprio portiere, quali prospettive ha?
Due squadre, Lecce e Catania che in avvio di partita paiono avere buona inclinazione alla manovra. A cercare la porta con maggior frequenza è il Catania, ma anche il Lecce si fa pericoloso con Bertolacci e Muriel; aumentasse la precisione nell’ultimo scambio ci starebbe anche il gol cui va molto vicino il Catania intorno al 20° presentando Del Vecchio al cospetto del puntualissimo Benassi. Toccato duro un paio di volte, Olivera abbandona al 22° lasciando il ruolo a Piatti che si piazza largo sul fronte sinistro.Benassi si ripete al 30° stoppando la seconda, limpida palla gol e guadagnandosi in così breve tempo la palma del migliore in campo. Il Lecce balla; la difesa, orfana di Carrozieri, ritorna ai vecchi vizi e alle poche virtù; Muriel venderebbe l’anima a Belzebù pur di firmare una marcatura, ma anche lui accusa la sindrome dell’ultimo tocco; non è il solo, naturalmente, ma lui ci aggiunge una discreta dose di egoismo che in circostanze dissimili non guasterebbe. Fine della prima frazione.Parte a spron battuto il Lecce con Cuadrado che conquista palla sulla destra, stordisce in dribling due avversari e crossa troppo lungo, cioè per nessuno; il Lecce sta producendo il massimo sforzo e tuttavia il Catania, che in fase di possesso attua il 3-5-2 per passare poi con disinvoltura al 5-4-1, regge senza concedere eccesiva confidenza.I seimila spettatori non si annoiano anche se il risultato auspicato stenta a maturare. Esce Del Vecchio(10°), entra Biagianti. Almiron è una diga che sa produrre gioco: blocca, argina e imposta. L’anemia dell’attacco giallorosso rassomiglia sempre più ad una perniciosa sindrome anoressica! In camp o c’è ora anche il riottoso Maxi Lopex, segno evidente che Montella ha fiutato i tre punti. Intanto il punticino lo tiene in caldo Benassi, strepitoso, con un “NO” perentorio ad una bordata ravvicinata. Corvia sostituisce Obodo poco prima del 30° quando il gol sembra maturo se non fosse che Andujar decide di non essere da meno del suo collega Benassi. Spazio ad Ofere, esce Muriel. Non è in gran serata neanche l’arbitro Peruzzo; vede e non vede ad intermittenza con il Lecce che ha qualche discreto motivo per lamentarsene.A due minuti dal termine ecco la frittata: Piatti perde palla a centrocampo, il Catania vola in contropiede trovando Barrientos libero da copertura e con il sinistro “goniometrico”: palla in zona sette e buonanotte ai suonatori perchè cala la notte fonda e Benassi ha esaurito la dose settimanale di miracoli