“La vicenda della mensa della ASL Lecce ha assunto ormai caratteri kafkiani. Nella girandola di manager asl ipertitolati un punto rimane fermo: nessuno ho portato a termine una gara scaduto ormai da sei anni, per cui un appalto vinto dalla “Cascina”
nel 1997 per il “Fazzi”, e successivamente esteso a tutta alla ASL, è ancora in vigore.” Lo comunica in una nota il consigliere regionale, Antonio Maniglio.
“Finanche la revoca doverosa dell’ultimo bando di gara, che pure aveva le firme di tutte le strutture competenti –dalla direzione asl all’assessorato regionale-, ha come unica conseguenza una ulteriore proroga di un appalto assegnato 15 anni fa.
E’ evidente che ciò rappresenta una anomalia sia dal punto di vista della trasparenza della pubblica amministrazione che rispetto alle logiche della concorrenza tra imprese.
Per questo ho deciso di investire l’assessore Fiore.
Questa prorogatio è di per sé uno scandalo. Se adesso bisogna attendere tutti i passaggi relativi agli adempimenti formali e inutili, come i fatti hanno dimostrato, ciò vuol dire che tra un anno ci sarà ancora la stessa ditta.
Con l’interrogazione chiedo all’assessore di nominare un commissario ad acta al fine di accelerare le procedure della gara e l’espletamento della stessa in tempi certi.
Nello stesso tempo propongo di verificare la possibilità di procedere non a un unico bando di gara per tutti gli ospedali ma a bandi di gara per lotti distinti; in tal modo si consentirebbe anche alle medie aziende salentine e pugliesi di partecipare all’appalto e, magari, di fare le offerte migliori in termini di qualità del servizio e di prodotti alimentari utilizzati.
Spero che l’assessore Fiore accolga positivamente questa iniziativa e che in tempi rapidi di possa superare una situazione segnata dalla egemonia di poteri forti che, anche nel cambiare degli schieramenti politici, continuano a trarre vantaggio dalle incrostazioni burocratiche che stanno dentro il sistema sanitario pugliese.”