”Il governo Monti ha un senso solo se e’ un governo di scopo: alcuni provvedimenti di equita’ sociale come una patrimoniale pesante, la tassazione delle rendite e delle transazioni finanziarie e il taglio delle spese militari. Dopo di che fine della storia e si va al voto tra pochi mesi”.
Questo il pensiero di Nichi Vendola, governatore della Puglia, espresso in un’intervista su La Stampa, in cui al governo Monti da’ delle limitazioni ”nel tempo e negli interventi”. Ma ad una prospettiva fino al 2013 Vendola, che parla anche dalle colone de la Repubblica, dice di ‘no’: ”Io non accetto di farmi militarizzare dalle grandi banche internazionali che hanno provocato apposta la speculazione sull’Italia proprio per riuscire a dirigere il nostro Paese da fuori”.
Se Monti e il Pd – aggiunge – dovessero ”accettare questo schema allora sarebbe non solo la sconfitta della sinistra ma di tutta l’Italia. Io non intendo farmi eterodirigere da organismi economico-finanziari non eletti da nessuno: la Bce, il Fondo monetario, la stessa Commissione Ue non sono eletti dal popolo”. In Italia, si chiede allora il governatore pugliese, ”possiamo discutere come risanare i nostri conti o dobbiamo solo ubbidire come soldatini?”.
E spiega: ”Se Monti intende essere il volto perbene di chi opera la macelleria sociale, allora neanche comincio a discutere”.