“Non me la sento di esprimere solidarietà, anzi non posso proprio, a chi orgogliosamente si fregia di abitare in “Via Predappio” (per la cronaca, il paesino romagnolo dove è nato Mussolini) e non disdegna la partecipazione a manifestazioni organizzate da associazioni che fanno dell’odio
interculturale una delle proprie ragion d’essere, pretendendo poi di mettersi in prima fila accanto agli immigrati e a chi si batte quotidianamente per i loro diritti: sono i Valori dell’antifascismo e dell’intercultura che mi sono stati inculcati dalla mia famiglia e dalla conoscenza della storia ad impedirmelo.” Così Francesco D’Agata, coordinatore provinciale di Italia dei Valori e portavoce nazionale dello “Sportello dei Diritti” respingendo l’invito del sindaco Perrone a solidarizzare con Roberto Martella.
“Non posso, quindi, stigmatizzare il comportamento – continua D’Agata – di chi ha fatto notare al consigliere l’inopportunità della sua presenza e lo ha invitato ad andarsene. La presenza di Martella è, infatti, apparsa a molti come una provocazione proprio per la sua recentissima partecipazione ad un evento organizzato a Lecce da CasaPound Italia.
A questo punto, conclude D’Agata, ritengo, che un segnale di distensione e di coerenza dovrebbe venire proprio dal consigliere Martella che potrebbe dimostrare cristallinamente da che parte stare: se con i fascisti o con chi vuole una società multietnica, facendosi immediatamente promotore in consiglio comunale del cambiamento del nome della strada dell’abitazione di sua residenza da “Via Predappio”, magari in ” Via Samb Modou e Diop Mor”, così riportando a perenne memoria della collettività leccese i due senegalesi uccisi a Firenze.”