La protesta si fa seria e ad oltranza, oramai il presidio non si scioglie nemmeno di notte. I manifestanti si sono attrezzati e “vivranno” sul tetto del polo oncologico del Vito Fazzi di Lecce almeno fino a quando non avranno risposte certe
Sacchi a pelo e coperte per passare la notte all’addiaccio, sul tetto dell’oncologico, la seconda sede ufficiale della loro protesta dopo la direzione generale del Fazzi. I 100 lavoratori con contratto a scadenza tra qualche giorno, sono intenzionati ad andare oltre la semplice manifestazione di indignazione per la soppressione di un servizio essenziale.
Non ci sono i soldi necessari per tenerlo in piedi e loro andrebbero a casa. La protesta è partita sabato scorso, ma nei giorni successivi in pochi si sono impegnati a dare una spiegazione a quanto sta avvenendo. Ieri hanno ricevuto la visita del consigliere regionale Udc Totò Negro che già in passato aveva fatto pressioni sulla maggioranza di governo per giungere ad una soluzione. Mentre le lettere inviate al presidente Vendola e all’assessore Fiore dal sindaco Perrone prima e dall’onorevole Teresa Bellanova dopo, non hanno ancora ricevuto risposta. In attesa che l’assessore Fiore riunisca in un tavolo tecnico i dirigenti Asl di Brindisi e Lecce al fine di trovare una soluzione e prorogare il servizio assistenziale, i lavoratori non sciolgono il presidio, almeno per sollecitare le parti che potrebbero cadere in un periodo di inerzia pre-festivo.