Presentato in Francia un anno fa “Emotivi Anonimi” è un film che racconta con leggerezza le difficoltà nei rapporti interpersonali delle persone “affette” da iperemotività. Disagio questo noto anche a Jean-Pierre Ameris, regista francese del film uscito nelle sale italiane il 23 Dicembre
di quest’ anno, ma che ha concorso anche allo scorso Festival Del Cinema Di Roma.
Isabelle (Angélique Carrè) è una cioccolataia molto brava, che, licenziata dal suo posto di lavoro, trova occupazione nella fabbrica diretta da Jean-Renè (Benoit Poevoorde).
Ad accomunare i due protagonisti la passione per la cioccolata e una timidezza che assume tratti patologici. Isabelle e Jean-Renè superano entrambi i limiti che gli impone il loro carattere, l’uno con l’aiuto dell’analista, l’altra con la partecipazione alle sedute del gruppo degli “emotivi anonimi”.
I due scoprono presto di essere attratti l’uno dall’altra, ma solo superando l’emotività riusciranno a vivere la loro storia d’amore, lasciandosi travolgere dall’onda della vita. Il film difficilmente non riesce a catturare lo spettatore, divertente e romantica, la pellicola, gioca con le vulnerabilità caratteriali dei due protagonisti, che sanno interpretare alla perfezione, con piccoli tic e sguardi sommessi le effettive difficoltà caratteriali che anche il regista conosce perché ne è vittima. Il film di Amerì sembra una fiaba che si ferma a metà tra la realtà dei nostri giorni e un’altra dimensione più fanciullesca, ed il cioccolato ne è parte integrante. Il successo di questo film è determinato dall’universalità del tema, che ci fa sentire tutti un po’ più al sicuro da situazioni imbarazzanti, se pensiamo che un po’ timidi ed impacciati lo siamo tutti.