Dopo un terzo di campionato, il Lecce cambia il pilota. La macchina rimane la stessa ma è possibile che con gli opportuni aggiustamenti si riesca a ripartire…
Alla 13 giornata, esattamente ad un terzo del cammino, il campionato ci consegna un Lecce all’ultimo posto di classifica, con grossi problemi tecnici e caratteriali e con una prospettiva che più cupa non si può. Ma questa macchina, male assemblata e con i vari pezzi che non sono originali ma di risulta, ha adesso un nuovo pilota. Serse Cosmi, dopo un periodo di lontananza dalla panchina, torna nella mischia e cerca di giocarsi al meglio le sue carte. Attenzione che anche un combattente sanguigno come lui non ha la bacchetta magica che con un colpo trasforma questo gruppo, quasi ecto-plasmatico, in alieni che diventano una formidabile macchina da guerra. La logica mi impone di avvertire di non caricare di attese l’ambiente perché, in caso di mancata riuscita del tentativo, la delusione sarebbe ancora più grande. Certo Cosmi rispetto a De Francesco vanta una maggiore esperienza fatta di successi ed insuccessi, conosce la serie A e lo spogliatoio, ma, non scordiamolo, è stato talvolta silurato proprio perché messosi in urto con i famosi senatori dello spogliatoio e, ricordiamocelo sempre, il Lecce ne ha parecchi.
Questo vorrà dire che il suo tentativo è destinato a fallire? Lo escludo perché il tipo è irascibile, ma simpatico, con modi rudi ma che celano un animo gentile e che, tante volte, è entrato in perfetta sintonia anche con calciatori caratterialmente difficili. Pertanto, come tifoso del Lecce, non mi sento di mettere il soggetto in guardia per le tante trappole che, sicuramente, gli verranno tese, ma gli faccio soltanto un caloroso “in bocca al lupo!” che sia beneaugurante per le future “fortune” della squadra. Una sterzata certamente era necessaria, non so se nel modulo, non so se negli interpreti del modulo, ma sicuramente adesso non ci potranno essere più alibi; la forza della squadra sarà valutata comparando il rendimento che avrà fornito con i due allenatori con la speranza anche che al Cosmi possano essere dati in mano anche delle carte migliori di quelle di cui ne ha usufruito De Francesco (a gennaio patron, se ci sei batti un colpo!).
I problemi del Lecce e le relative carenze sono anche strutturali. A Napoli abbiamo subito reti con difesa schierata e numericamente in maggioranza rispetto agli attaccanti avversari. Lavezzi segna il primo gol dopo aver superato nello stretto Oddo e Tomovic ed in un’area di rigore piena di difensori; Cavani segna il secondo gol raccogliendo un taglio, anche geniale, di Pandev che sbuca, però fra tre difensori che non chiudono; lo stesso Cavani segna, o meglio appoggia la palla in rete, dopo che Lavezzi irride i suoi marcatori e Ferrario, al momento giusto lascia via libera a Cavani rimanendo immobile come una statua di sale; per non parlare del terzo gol giunto grazie ad un rinvio fatto alla “son fa so” dalla stesso Ferrario. E’ vero anche che non c’era Carrozzieri ma è anche vero che Cosmi dovrà eliminare la fronda che gli verrà fatta per Diamoutene.
Il lavoro da fare non manca certamente e, purtroppo c’è anche poco tempo a disposizione. Le prossime partite fanno tremare i polsi a chiunque ma, forse, è un bene; il Lecce non dovrà guardare la classifica, perché c’è poco da vedere, dovrà giocare senza arzigogoli e, sicuramente, con la “vis pugnandi” che Cosmi sarà in grado di trasmettere. Ripartiamo dagli 8 punti e speriamo che chi ci precede ne faccia pochi ma suggeriamo anche a Serse Cosmi di stare sveglio ed individuare per tempo i tanti “marpioni” che gli “ronzeranno” attorno.