In seguito al 1° Meeting internazionale sulla lotta alla contraffazione dei prodotti agroalimentari a denominazione ed indicazione geografica protetti, organizzato dal Corpo Forestale dello Stato, è stata avviata l’operazione OPSON che ha previsto una settimana di controlli
operativi per la valutazione ed il contrasto di questo fenomeno criminale.
Gli uomini del Nucleo Agroalimentare del Corpo Forestale dello Stato in Puglia hanno effettuato controlli agroalimentari all’interno di vari negozi e grandi centri di distribuzione alimentare, riscontrando numerosi illeciti.
Presso attività di vendita all’ingrosso, sono stati sequestrati circa 20 quintali di alimenti in genere, dolciari, farine, semilavorati e surrogati sprovvisti di indicazioni riguardanti la data di scadenza o che avevano superato il termine minimo di conservazione.
Sequestrati anche circa 600 kg di formaggio convenzionale appartenente alla famiglia dei formaggi stagionati ma che riportava la designazione D.O.P. pecorino sardo (etichetta riportante dicitura che evoca indicazioni geografiche protette non veritiere).
In alcuni supermercati i controlli nel campo agroalimentare hanno portato al sequestro amministrativo e penale di oltre 100 kg di alimenti quali formaggi, salumi e prodotti a base di pesce per etichettatura non conforme, data di scadenza superata e contraffazione di prodotti D.O.P.
Sono stati sequestrati inoltre vari quintali di derrate alimentari, mozzarelle di “bufala” e salumi definiti “calabresi” privi del doppio marchio D.O.P. di origine protetta della C.E..
I controlli hanno riguardato anche carni importate, confezioni di biscotti secchi e panettoni, alcune delle quali risultate prive di etichettatura o con etichette non comprensibili, non riportanti le adeguate informazioni.
Sono stati effettuati anche campionamenti di alcuni prodotti sequestrati per verificare l’eventuale presenza di agenti patogeni per la salute umana.
Accertate e contestate anche violazioni per alcuni esercizi che non presentavano alcun sistema di rintracciabilità delle carni esposte, per l’esposizione di cartelli di vendita non veritieri nonché per mancata corrispondenza tra le etichette dei prodotti e le informazioni riportate nei registri di lavorazione e di carico e scarico delle carni.
In totale sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 100.000,00 euro e sequestrati oltre 30.000,00 euro di generi alimentari.