Un nuovo programma sull’università. Lo ha annunciato oggi da Lecce il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, e intende presentarlo ai rettori giovedi’. Interventi, dunque, ma non certo una nuova riforma.
Su questo il ministro e’ stato chiaro sin dai primi giorni del suo mandato: ”in questa fase – ha assicurato – e’ necessario fare il punto della situazione e non pensare a nuove riforme”.
”La formazione, la ricerca debbono essere centrali” ha detto oggi Profumo sottolineando l’esigenza di ”una grande attenzione sulle iniziative che dovranno essere di peso in termini di qualità e di creazione di nuove opportunità di lavoro”. Iniziative che – ha aggiunto – dovranno anche essere non disperse, ma finalizzate ad alcune delle priorità del territorio”. I soldi sono pochi – il ministro lo sa bene – e’ anche per questo le risorse che possono arrivare dalla Ue sono un jolly da giocare. ”I fondi strutturali, il fondo sociale europeo, sono elementi sui quali è necessario avere una grandissima attenzione. Probabilmente – ha osservato il ministro che ha incontrato questa sera nel Rettorato dell’Università del Salento i rettori delle Università di Puglia e Molise – queste saranno le ultime risorse vere per il Paese. Credo che in questa fase sia necessario spendere, ma soprattutto spendere bene”. Nella consapevolezza che per gli atenei e’ importante avere certezze su tempi e quantita’. ”E’ necessario – ha detto Profumo in un recente convegno al Cnr – dare il fondo di finanziamento universitario e le risorse per la scuola in tempi tali da consentire di poter fare bilanci preventivi. Di risorse ce ne sono poche ma credo che ci siano ancora inefficienze sulla spesa”. Insomma, l’idea e’ di usare bene le risorse che ci sono: ”Finora non e’ stato fatto. C’e’ poca attenzione al controllo della spesa. Non si curano i dettagli. Invece chi governa dovrebbe avere a cuore che ogni euro sia impiegato bene. E solo a quel punto chiedere piu’ risorse”. Razionalizzazione dunque, ma non solo. Il ministero ha gia’ avviato una ricognizione su eventuali sforamenti delle tasse universitarie per ”poi prendere i provvedimenti necessari, anche sulle modalita’ di trasferimento del fondo di finanziamento ordinario”. E ha gia’ annunciato un giro di vite contro il nepotismo nella convinzione che ”il sistema dei concorsi si rende immune da contaminazioni con regole valide per tutti gli atenei: piu’ valore alle pubblicazioni, meno ai test. E incentivi alla mobilita’. Dobbiamo mescolare il sangue”.