L’allerta c’è, ma non è ancora allarme. A farlo chiaramente capire è il prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, che nella tarda mattinata ha convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza.
Obiettivo: fare chiarezza sulla situazione in provincia dopo il blocco degli autotrasportatori che, in sciopero da lunedì mattina, stanno letteralmente paralizzando le principali arterie della Puglia, compresa la Lecce- Brindisi. Le conseguenze si sono viste a catena. Nei supermercati iniziano a rimanere vuoti gli scaffali di acqua minerale, frutta, verdura e latte. Sulle strade il problema è ancora più serio, i distributori di benzina sono a secco. E questo per due motivi. Sì, i tir hanno bloccato l’uscita delle autocisterne dalla raffineria Eni di Taranto, ma c’è stato anche dell’altro, il massiccio assalto alle stazioni di rifornimento per il pieno alle auto. “È stata la psicosi a far terminare prima le scorte di carburante- ha detto il Prefetto-. Abbiamo, ad ogni modo, effettuato un monitoraggio nel Salento e la situazione è tutto sommato tranquilla, come anche per i beni di prima necessità. Ma se si dovessero verificare disagi, che i cittadini ce li segnalassero”. Prima preoccupazione rimangono i servizi pubblici essenziali, i trasporti e la sanità. “Stiamo assicurando scorte speciali in alcuni distributori in cui si riforniscono ambulanze e forze dell’ordine. Le emergenze dobbiamo garantirle”, ha aggiunto la Perrotta. Insomma, tutto sotto controllo, ma si tiene alta la guardia. Non è un caso che al tavolo prefettizio ci fosse anche il procuratore capo Cataldo Motta, oltre al presidente della Provincia, Antonio Gabellone, e al vicesindaco di Lecce, Giovanni Garrisi. Se si tarda ancora a sciogliere i blocchi, però, la situazione potrebbe anche precipitare, sebbene sia prematuro fare paragoni con la Sicilia. La prima schiarita, ad ogni modo, arriva da Taranto, dove il prefetto Claudio Sammartino ha disposto l’apertura della raffineria Eni 24h su 24h, perché tutta la catena carburante possa rimettersi in moto.