All’arrivo del nulla osta da parte del Ministero dei Trasporti, sull’avvio dell’esercizio per il filobus, il presidente della Sgm Peyla spiega come sarà gestito il servizio dal prossimo 12 gennaio, giorno della partenza
Dal 27 dicembre, come aveva annunciato il sindaco Perrone, al 12 gennaio data effettiva di partenza del filobus. Poco lo slittamento se si pensa agli oltre 4 anni di ritardo per la messa in esercizio della metropolitana di superficie, fortemente voluta dalla giunta Poli Bortone. “Nulla osta tecnico del Ministero all’immissione di esercizio per essere precisi – ha commentato l’ingegner Pasquale Borelli direttore di esercizio per il filobu- oggi abbiamo ricevuto il fax, domani gli ispettori saranno a Lecce per ufficializzarlo”.
Partirà la linea 3, numero 29 che transiterà da Porta Napoli, via Calasso, viale De Pietro, viale 25 Luglio, viale Lo Re, viale Gallipoli, viale Oronzo Quarta, stazione, viale Otranto, via Cavallotti e via San Francesco. Il servizio di trasporto all’avvio, alle 6 e 30 nei pressi dell’Obelisco, sarà gratuito, almeno per un mese poi rinnovabile come forma di sponsorizzazione, dopodiché funzionerà con il costo ordinario del biglietto del bus di 0,80 cent. Stesso costo ma con sistemi inquinanti nettamente inferiori, “anzi – ha precisato Peyla – il sistema filobus a valle vanta un inquinamento pari a zero, quello che succede a livello di centrali non lo sappiamo, non lo abbiamo progettato noi”, includendo il direttore di esercizio, il quale considera virtuoso l’uso di metropolitane e tranvie nelle città con più di 1 milione di abitanti. Non è il caso di Lecce e su questi dati è scaturita una delle tante polemiche per i cittadini leccesi che considerano faraonico il progetto, nei costi di realizzazione e nella fruizione. Per non parlare dei costi di gestione che si aggirano sui 300mila euro annui totalmente a carico del comune di Lecce, dal momento che il filobus non è contemplato come mezzo nel Piano di Trasporti regionale a emissioni zero.
“Le polemiche fanno parte oramai del quotidiano su tutto – ha lamentato Borelli – ma qualsiasi mezzo pubblico è preferibile a quello personale, specie se è nell’ordine del mezzo infrastrutturale come il filobus che riduce l’inquinamento e aumenta il confort di viaggio. Il motore elettrico ha una dolcezza di partenza e frenata che non regge il paragone con il trasporto su gomme”. Proprio per evitare ulteriori polemiche, si è deciso che il percorso del filobus non incrocerà quello dei bus tradizionali i quali andranno a rafforzare la linea che conduce alla cittadella universitaria Ecotekne, 7 in tutto a fonte degli attuali 4. Era su questo punto, infatti, che le Associazioni dei consumatori leccesi già dallo scorso settembre avevano minacciato una Class Action se il filobus non fosse partito entro il 7 gennaio soprattutto con la linea che conduce all’Ecotekne. Una iniziativa che non prevede un risarcimento economico ma che in pre campagna elettorale il Comune di Lecce non si può permettersi.