“Dov’era Perrone quando nel 2002, con il piano di riordino di Fitto, il Fazzi venne cancellato come azienda autonoma e venne incorporato nella ASL alla stregua degli ospedali di Gagliano e Poggiardo? E’ vero o no che da allora, come sanno tutti i medici, iniziò il declino dell’ospedale leccese? E perché all’epoca l’amministrazione di centrodestra, guidata da Poli e Perrone, non mosse un dito per contrastare il ridimensionamento del Fazzi?
Ecco perché l’interesse a scoppio ritardato del sindaco di Lecce per il Fazzi non convince – spiega Antonio Maniglio, Vicepresidente del Consiglio Regionale – esso è chiaramente strumentale alla campagna elettorale. Sarebbe cosa buona e giusta invece non occuparsi di sanità a intermittenza, a seconda delle convenienze politiche e far prevalere sempre i bisogni dei cittadini rispetto alle logiche di schieramento. Per questo – prosegue – nelle ultime settimane ho sollevato pubblicamente il tema del personale insufficiente al pronto soccorso, dei ritardi nella gara per la Pet e la mensa ospedaliera, dei rischi di perdere circa 120 milioni per il nuovo Fazzi, della ormai vetusta dotazione tecnologica. Ma ciò non mi impedisce di vedere quanto di buono, anche per il Fazzi, è stato fatto in questi anni: c’è un pronto soccorso nuovo, con locali ampi e funzionali, con una dotazione di personale incrementata più volte per rispondere ai bisogni del reparto e oggi da rafforzare ulteriormente, alla luce del numero elevato di interventi richiesti; il polo oncologico è decollato e sono stati attivati tanti servizi, primo fra tutti quello di radioterapia, che ai tempi di Fitto erano inesistenti; sono stati stanziati 120 milioni di euro per costruire una terza torre riservata alla branca chirurgica e traumatologica; nell’oncologico è prevista l’installazione della Pet. Certo, c’è anche un problema tra decisioni della politica e concreta realizzazione che compete al management asl, ma anche su questo è possibile costruire una nuova stagione delle responsabilità e dei controlli. Non mi pare, in conclusione, che i tanti problemi che investono il Fazzi trarranno un qualche giovamento da una passerella elettorale, con annesso codazzo, tra i malati”.