La prima sequenza del film si apre con un Leonardo Di Caprio invecchiato e dagli occhi nerissimi. Un uomo decisamente poco attraente il personaggio interpretato dal bel attore di Titanic, che ha dovuto faticare non poco per scrollarsi di dosso, l’immagine di ragazzino carino, attrazione delle teen-ager
, per diventare un attore di altissimo livello, capace di rendere una grande interpretazione anche sotto il peso di un trucco malfatto. Il Jak del Titanic è affogato molti anni fa, ora abbiamo di fronte un attore eccezionale come pochi al mondo.
Il film girato da Clint Eastwood, ha una regia essenziale, l’intensità alle scene è data solo da tagli di luce ed ombre, quasi da film bianco e nero, caratteristiche che contraddistinguono lo stile del regista ottantunenne.
J. Edgar racconta la vita del fondatore dell’FBI, l’uomo più potente degli Stati Uniti, a capo dell’organizzazione per combattere il crimine per quasi cinquanta anni e ben otto presidenti, fino all’anno in cui è morto, il 1972.
Restando in carica 48 anni, durante tre guerre e 8 mandati presidenziali, Hoover ha dichiarato guerra al crimine , spesso infrangendo le regole per proteggere i suoi cittadini. Uomo dai metodi spietati ed eroici allo stesso tempo, la sua più grande ambizione era quella di essere ammirato e osannato in tutto il mondo per il suo impegno contro la criminalità.
Uomo di giustizia Hoover ha dato da sempre grande importanza ai segreti, forse anche perché lui ne custodiva uno sconvolgente all’epoca. Consapevole che la conoscenza di informazioni segrete fosse importante almeno quanto detenere un’ arma, ha usato le sue conoscenze e la paura altrui per costruirsi una reputazione d’acciaio e un’ influenza sul mondo politico senza precedenti.
Ma nel film J. Egdar non è solo questo, infatti dietro quella sua facciata ineccepibile nasconde una vita privata repressa da una figura materna ingombrante e dalla conseguente coercizione della sua omosessualità, riesce a trasmettere un’umanità fuori dal comune, proprio come il suo personaggio.