L’università popolare di MusicArTerapia nella globalità dei linguaggi, ha scelto Lecce per la sua annuale visita che utilizza l’arte come autoterapia e consente agli individui di qualunque età e in qualunque stato esistenziale di partecipare al senso estetico della vita e di riempire così il vuoto all’interno della società che si crea intorno ad essi.
L’università popolare di MusicArTerapia è una scuola che ha sede a Roma, a Firenze e a Lecce, dove quest’anno festeggia il decimo anno di vita e che si occupa, attraverso il metodo Stefania Guerra Lisi, ovvero della Globalità dei linguaggi, di formare individui che sviluppino un proprio benessere attraverso un percorso educativo-terapeutico e lo trasmettano agli altri.
La scuola è divisa in 4 annualità che prevedono per un totale di 900 ore, la frequenza ad un anno di Master, il Convegno Nazionale della Globalità dei Linguaggi a Riccione, un tirocinio, una verifica finale e una visita guidata in una città d’arte.
Quest’anno è stata scelta Lecce, perché “con il suo Barocco che sembra quasi una torta decorata, sviluppa un senso di gusto estetico che coincide con l’obiettivo del percorso formativo”, come ha spiegato la professoressa Stefania Guerra Lisi, che è docente all’Università di Roma Tre ed esperta nella riabilitazione di handicappati sensoriali, motori e psichici.
La visita d’arte si divide in due giorni e in tre tappe volte a creare sensazioni attraverso gli stati di Luce e Buio. La prima tappa sarà sabato mattina, il 21 gennaio ad Otranto, nella cattedrale che custodisce il famoso mosaico dell’Albero della Vita. E sui tasselli dove sono raggruppati tantissimi elementi di culture e religioni diverse, partirà proprio questo percorso che mira creare un senso di amalgamazione nella società, dove non ci si senta più un “diverso” ma un elemento essenziale della rete della vita.
Nel pomeriggio di sabato, tocca alla visita guidata alla scoperta di Lecce con le sue chiese barocche e la sua tradizione cartapestaia. La scuola di MusicArTerapia utilizza infatti, anche laboratori di manualità che mirino a creare dei canali di linguaggio diversi da quelli più comuni, in soggetti che hanno difficoltà ad esprimersi.
Domenica mattina infine, la visita si sposta nelle Grotte di Castellana, dove si sperimenteranno le sensazioni provocate dal buio e dal senso di contenimento che nasce all’interno delle grotte, proponendo una riflessione dell’Uomo che torna nel Grembo della Madre Terra.
“L’amministrazione collabora con la scuola di MusicArTerapia da alcuni mesi”, ha spiegato il consigliere Roberto Martella, “ma già ha visto i suoi frutti. Non a caso è anche inserita in un contesto sociale, in quanto i locali in cui si trova, coincidono con il centro sociale diurno dove, 50 ragazzi possono frequentare la scuola.”
L’università di MusicArTerapia leccese, che è curata dalla responsabile locale Rita Cappello, è ospitata infatti, in una struttura offerta dal Comune, che ha patrocinato anche l’operato della scuola e la visita d’Arte. A Lecce festeggia quest’anno i dieci anni di attività sempre proficua e che ha portato alla realizzazione di importanti ricerche; da segnalare quella in collaborazione con Villa Verde, che mira a favorire il risveglio dal coma in casi particolari e quella conclusa lo scorso anno che ha visto la collaborazione di Tyna Casalini e di Mauro Colella sulle terapie del suono e sulle ripetizioni per esprimere i bisogni nei soggetti con difficoltà di espressione verbale e motoria.