Prime mareggiate del 2012 e prima ondata di spiaggiamenti per le tartarughe marine dell’Adriatico meridionale. Nei giorni scorsi si sono verificate numerose segnalazioni di “Caretta caretta” già morte, ma lo scorso venerdì sono stati ricoverati due esemplari molto giovani ancora in vita. Entrambi sono stati recuperati sulla spiaggia della “Strada Bianca” presso l’Oasi Wwf “Le cesine”.
“Per questo motivo – spiega Chiara Caputo, responsabile del Centro recupero tartarughe marine del Museo di Calimera – abbiamo pensato che fosse il caso di organizzare un pattugliamento dell’area. Fortunatamente la sezione di Lecce dei Rangers d’Italia ha dato disponibilità per il monitoraggio che è iniziato ieri”. Gli esemplari sono stati ribattezzati Kurma e Mandara, entrambi molto giovani, non superano il chilo di peso. Gravemente debilitati, sono stati stabulati in delle shower box che permettono loro di mantenere il contatto con l’acqua senza essere costretti a nuotare. “Mandara, soggetto leggermente più grande, è giunto in una condizione particolare – continua Chiara Caputo – su entrambi i lati della “ranfoteca” (la bocca) presentava un balano, ovvero un piccolo crostaceo che si “abbarbica” regolarmente sul corpo delle tartarughe marine. Di solito questi organismi sono innocui e sono gli stessi che si sviluppano su qualsiasi oggetto che resti a lungo immerso nell’acqua marina. Tuttavia, quando un animale è particolarmente debilitato, debole al punto da ridurre significativamente le sue attività motorie, i balani presenti sul suo corpo aumentano in modo importante fino a ricoprire occhi, narici, bocca ed estesissime superfici corporee, rendendo difficile perfino nuotare. Data la posizione dei balani, Mandara non si poteva alimentare e questo ha di certo peggiorato una condizione patologica preesistente”. Al momento le due tartarughe sono ricoverate presso il Centro recupero tartarughe del Museo di Calimera, trattandosi di esemplari molto giovani e dato il grave stato di debilitazione, ad ora, la prognosi resta riservata.