Presentata questa mattina ad Otranto, presso il Castello Aragonese, “L’Approdo. Opera per l’Umanità Migrante”, opera di arte contemporanea firmata dall’artista greco, Costas Varotsos.
Il lavoro mira a commemorare la tragedia del Kater I Rades, la motovedetta albanese che, nella notte del Venerdì Santo del 1997, naufragò nelle acque del canale d’Otranto, con il suo carico di 120 profughi albanesi: 34 i superstiti; 54 persone persero la vita, per lo più donne e bambini, mentre 24 corpi non vennero mai ritrovati.
L’iniziativa è stata fortemente sostenuta e voluta dall’associazione umanitaria Integra Onlus, dalle associazioni dei parenti delle vittime, il Comune di Otranto, l’Assessorato alle Politiche Giovanili e l’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce che ne ha reso possibile la realizzazione.
Fondamentale il sostegno della Biennale dei giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo che ha accolto con entusiasmo la sfida del progetto artistico organizzando un workshop internazionale, in collaborazione con la cooperativa Artemisia, a cui sono intervenuti otto giovani artisti di varia provenienza europea, realizzando un vero e proprio itinerario di scoperta attorno ad un’opera comune.
L’iniziativa è stata inoltre sostenuta, come media-partner, dalla COPEAM, Conferenza permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo, avvalendosi del patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (UNHCR) dell’UNESCO, dell’Organizzazione Internazionale per i Migranti (OIM) e del Comitato Italiano per i Rifugiati (CIR).
Il relitto, che verrà presentato alle ore 12 presso l’Area Fabbriche del porto, affiorerà tra le acque di Otranto come simbolo di accoglienza e solidarietà tra i popoli e punto di partenza per la creazione di un atelier artistico internazionale, dove possano fondersi creatività e migrazione.