“Lo sport è uno straordinario strumento di educazione, crescita, socialità che può coadiuvare le politiche del Comune sul fronte dell’integrazione sociale, del recupero del disagio giovanile, della prevenzione sanitaria e di educazione alla salute, del riequilibrio delle marginalità urbana e sociale.”
Lo comunica in una nota il candidato alle primarie del centrosinistra di Lecce, Carlo Salvemini. “E’ per questo che deve essere considerato una leva di governo urbano importante nell’obiettivo di un miglioramento della vita della nostra comunità. Tutto il contrario di quanto è avvenuto in questi ultimi quindici anni durante i quali alle politiche per lo sport s’è assegnato uno spazio marginale in termini di attenzione, programmazione, risorse. Con il risultato di non essere in alcun modo riusciti a potenziare la nostra impiantistica di base, tanto che nessuno spazio nuovo è stato consegnato ai leccesi, se si esclude il Palazzetto dello Sport di Via Merine grazie alla Provincia di Lecce. E di aver inadeguatamente manutenuto e valorizzato quelli esistenti, su tutti il Campo Coni di Santa Rosa.
In questi anni le promesse, come sempre, non sono mancate, ma di riammodernamenti e riqualificazioni neanche l’ombra. A partire da quel progetto di Cittadella dello Sport, nato all’epoca dell’amministrazione Poli Bortone e mai andato oltre la mera enunciazione verbale.
E’ tempo di cambiare davvero. E di dotarsi di un Piano per lo Sport in città, capace di ragionare su interventi diversificati con l’obiettivo di potenziare gli spazi destinati alle attività sportive e di raggiungere un equilibrio tra insediamento sportivo, ambiente urbano e ambiente naturale.
Per farlo è necessario creare un asse strategico di intervento tra Comune, Coni, Scuola, Università e ASL per mettere in rete tutta la dotazione impiantistica cittadina.
Il primo passo deve porsi l’obiettivo di una omogenea dislocazione degli “interventi diffusi all’aperto”, ossia dei punti sport di quartiere che devono essere immaginati come veri e propri punti centri di aggregazione sociale.
Il secondo passo quello di realizzare, finalmente anche a Lecce, una piscina comunale lungamente attesa: sempre promessa, puntualmente inserita nel piano delle opere pubbliche, e mai realizzata.
Il terzo quello di perseguire l’obiettivo della massima fruibilità per orari e costi di tutti gli impianti (comprese le palestre scolastiche, un bene prezioso per il nostro territorio), sia per le società sportive, sia verso i semplici amatori.
Sotto l’aspetto gestionale, puntare alla creazione di convenzioni standard con precisi vincoli di utilizzo anche ai fini sociali, rivolte direttamente alle società sportive e alle Federazioni, in modo da garantire regole certe, uguali per tutti e massima accessibilità. Facciamo diventare anche Lecce città di Sport.”