Una delibera Cipe ha ridotto di 24 milioni di euro i finanziamenti per l’edilizia scolastica in Puglia; soldi che doveva essere impiegati per la messa in sicurezza di numerosi edifici, “è una nuova tegola che si abbatte sulle già disastrate condizioni delle scuole nelle regioni meridionali”, ha commentato il presidente regionale Vendola
Dei mille milioni stanziati dal Cipe del 2009 del Fondo per la coesione e lo sviluppo al Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, nel 2010 ne sono stati assegnati al primo Piano straordinario 358,4, di questi, 143 per interventi nel Mezzogiorno, peraltro senza tener conto della prevista ripartizione del Fondo (85% alle regioni meridionali, 15% alle altre regioni). Nel luglio 2011 è stata predisposta, in sede di Conferenza unificata, una seconda assegnazione per interventi urgenti nel Mezzogiorno per complessivi 397,8 milioni. Alla Puglia sono stati assegnati 69.028.000 milioni per un totale di 362 interventi, dalla stessa Regione già individuati.
Il 20 gennaio 2012, senza alcuna spiegazione, il Cipe ha ridotto la cifra da assegnare al Mezzogiorno: non più 397,9 milioni ma 259 milioni. Alla Puglia restano 44.934.740 milioni con una perdita secca di 24 milioni circa. “Perché – si chiede Vendola – mettere a repentaglio i procedimenti di messa in sicurezza e ristrutturazione di cui moltissimi edifici, nella nostra come nelle altre regioni meridionali, hanno bisogno?”.
“Il Ministro Profumo – ha continuato Vendola – nei suoi incontri col mondo della scuola e con i rappresentanti delle Regioni ha dichiarato più volte la volontà di potenziare gli investimenti per l’edilizia scolastica, considerata una condizione essenziale per una “buona scuola”. Anche noi condividiamo questo pensiero. E lo condividiamo a tal punto che la Puglia, in questi anni, su questo tema non è stata inerte. Anzi, nelle maglie sempre più strette imposte dal Patto di stabilità, ha stanziato per gli stessi obiettivi, considerandoli una priorità, 7 milioni nel 2011 e 2 milioni nel 2012. Mentre, Comuni e Province sempre più impoveriti dai tagli governativi non riescono spesso neppure a garantire l’ordinaria manutenzione. Questo provvedimento – ha concluso il Presidente Vendola – ci lascia sbigottiti e perplessi: perché attaccare proprio i soggetti che dovrebbero essere al centro di quella politica di riequilibrio e di coesione più volte dichiarata e riaffermata? Scarsa attenzione o volontà punitiva?”.