“Chi non salta la Capone è”. Con questo urlo di gioia la squadra di Perrone ha accolto la vittoria del sindaco in carica, alle primarie del centrodestra, 20 minuti dopo la mezzanotte, alla proclamazione del presidente del Comitato di Garanzia Vittorio Raeli. Una vittoria schiacciante sul secondo classificato, Pagliaro mentre l’outsider Rizzo è andato oltre le previsioni
Il dato più eclatante è senz’altro l’affluenza alle urne. Un flusso costante di 2mila votanti l’ora ha totalizzato 17mila 418 voti, di cui 14mila 335 sono andati a Paolo Perrone, 2mila 401 a Paolo Pagliaro e 403 a Gigi Rizzo. Gli organizzatori già nel primo pomeriggio avevano fatto stampare altre 3 mila schede da aggiungere alle 16 mila iniziali, data l’inaspettata partecipazione di giovani, meno giovani e persino tanti diversamente abili con accompagnatori al seguito, segno che proprio tutti hanno voluto dare il proprio contributo nell’elezione del candidato sindaco per il centrodestra.
All’inizio dello spoglio, qualche minuto dopo le 22,00, si è subito palesato l’ampio divario tra Perrone e Pagliaro; le prime 100 schede scrutinate attestavano una percentuale di quasi l’84 per cento al sindaco uscente, del 14 per cento a Pagliaro e di poco più del 2 per cento a Gigi Rizzo. E con questo dato costante è proseguito lo spoglio, fino alla “vittoria bulgara” del sindaco uscente che si riconferma il candidato per il centrodestra contro Loredana Capone il prossimo 6 maggio. “Non per infierire, ma vorrei far notare la differenza con il dato del centrosinistra” ha commentato il componente del Comitato di Garanzia, Giuseppe Greco. Una differenza sostanziale di più del doppio dei voti totalizzati alle primarie del centrosinistra del 22 gennaio scorso, un dato che il sindaco Perrone ha rimarcato nel suo discorso e con il quale si è detto certo di poter sconfiggere il centrosinistra il 6 maggio. “La vittoria di Perrone era largamente prevedibile. I sindaci uscenti hanno altissime percentuali di riconferma, a prescindere da ciò che hanno e non hanno fatto nei loro cinque anni di mandato. Per questo Perrone è e resta il grande favorito” ha scritto Loredana Capone sulla sua pagina facebook, riconoscendo nel risultato delle primarie del centrodestra, un segnale che deve tenere in allerta il popolo del centrosinistra.
“Da oggi siamo una coalizione ma non ci rinchiudiamo in questi confini – ha dichiarato Perrone – siamo pronti ad aprirci al confronto con movimenti e partiti che finora sono rimasti alla finestra ma sappiamo che per storia e identità fanno parte del nostro elettorato”. Un invito quasi esplicito a Io Sud della Poli Bortone con la quale c’è già stato un riavvicinamento mediato dal neo coordinatore del Pdl Gabellone. Un dialogo auspicato anche da Pagliaro che stasera ha ribadito la sua ferma intenzione di continuare a dialogare con Io Sud e Udc, nonostante quest’ultima avesse già espresso la volontà di appoggiare Loredana Capone. Niente di ufficiale, solo qualche dichiarazione del segretario provinciale Totò Ruggeri, mentre sembra che dai vertici nazionali si attendeva il risultato delle primarie del centrodestra per decidere sul da farsi. “Sono orgoglioso di aver partecipato a questa rivoluzione democratica” ha commentato Pagliaro, nascondendo la delusione per quei numeri sfavorevoli e lontani dai sondaggi da lui stesso commissionati, che lo vedevano vincitore con oltre il 49 per cento. Vittoria morale invece per l’outsider Gigi Rizzo, consigliere comunale di una maggioranza che ha aspramente criticato in virtù di un governo più vicino ai bisogni reali dei cittadini leccesi. I 403 consensi ricevuti, che hanno superato le sue aspettative, li ha così commentati: “quando il militante di un partito critica e la critica è costruttiva, la gente ascolta e ne prende atto”. Una campagna elettorale di una settimana, pochi mezzi e nessuna visibilità mediatica, se non i confronti televisivi tra i candidati, e Rizzo si è presentato alle urne fiducioso e determinato a far sentire la sua voce. Ci è riuscito, il suo è un risultato di tutto rispetto, lo ha ammesso anche il vincitore Perrone.