“Da oggi apriamo ufficialmente la nostra campagna elettorale”, lo ha annunciato Gerardo Filippo, segretario provinciale di Io Sud dal settimo piano dell’Hotel Cristal di Lecce e alla destra della senatrice Poli Bortone. A fare loro da “cornice”, i tre consiglieri comunali e fidatissimi della Poli, Francesca Mariano, Francesco Cazzella e Maria Rosaria Ferilli. E per cominciare, si sono sferrati duri attacchi all’amministrazione Perrone
Una campagna elettorale “a puntate” l’ha definita la senatrice Poli, per indicare una serie di incontri con la stampa nei quali si parlerà di contenuti, quelli dell’amministrazione Perrone. E, approfittando dell’invito rivoltole da Fitto di partecipare alla coalizione, non può che tatticamente chiedere qualcosa in cambio. “A noi piace fare solo politica, dateci un posto in Giunta comunale e uno in quella provinciale e vi porto i miei bei 10 mila voti”. Accantonata la suspance sulla candidatura di Io Sud alle prossime amministrative, la numero uno del partito, in premessa, ha rispedito al mittente tutte le illazioni fatte finora sul suo conto a proposito di traffici illeciti, conti segreti e loschi affari, “non starò più zitta, d’ora in poi mi difenderò con ogni mezzo contro chi cerca di gettare fango sulla mia onestà”. Ma l’interesse dell’incontro si è concentrato sul tema delle alienazioni, la svendita degli immobili di proprietà comunale che la Giunta ha attuato per salvare le casse.
La richiesta è stata esplicita, la rappresentanza comunale di Io Sud chiede la sospensione del Piano di Alienazioni e quindi dell’asta, oltre che l’avvio dei controlli del caso. In tono ironico, a tratti canzonatorio, Adriana Poli Bortone ha elencato tutte le delibere interessate a partire dalla 104 del novembre 2010, troppe secondo la senatrice, a scapito della trasparenza amministrativa, inclusi gli emendamenti approvati. Scacco degno di una politica navigata, quello messo in campo oggi dalla Poli, dopo anni di sotto vociare del suo operato da sindaca della città, ha ribaltato la situazione con maestria. Ha dimostrato, infatti, che strettamente correlato al Piano delle Alienazioni, ci sono diversi cambi di destinazione urbanistica, a voler collocare alcuni immobili nella sfera degli “svendibili”. E poi l’immobile di via Giammatteo sede della Lupiae, società in house del comune, con valutazione di 1milione134mila euro ai quali è stato fatto uno “sconto” del 25 per cento, così per gli uffici di via Braccio Martello, valore 3 milioni e 200 mila euro ma nella delibera di riferimento il valore è di 2 milioni e 200 mila euro. Il mattatoio comunale con valore iniziale di 18 milioni di euro è stato dichiarato vendibile a 1 milione e 800 mila euro, ovviamente con variazione urbanistica. E l’Agenzia del Territorio si chiede come mai la permuta del mattatoio deve andare alla Sgm società partecipata al 51 per cento del comune di Lecce.
In vendita anche il Tribunale penale di via De Pietro e la Pretura, in netto contrasto con la legge che vieta l’alienazione di quegli immobili strumentali all’esercizio delle proprie funzioni, argomento tra l’altro già sollevato in Consiglio comunale dal gruppo Pd all’opposizione. “Si è voluto fare un nuovo Piano di Urbanistica Generale, presso l’Università di Genova, quello fatto durante la mia amministrazione non piaceva, bene ma perché ci hanno messo 5 anni, presentandolo a pochi mesi dalla scadenza del mandato? Perché non hanno proceduto con società di cartolarizzazione come ha fatto la Provincia? Su tutto questo chiediamo chiarezza, magari abbiamo capito male, se qualcuno ci può spiegare”. La richiesta di blocco del Piano delle Alienazioni è stata più volte ribadita durante la conferenza, a fronte dell’intervento di qualcun altro, lasciando intendere la ferma intenzione a procedere anche nelle sedi opportune. “Nel corso di questa campagna ci occuperemo anche della gestione dei rifiuti agli impianti di energia alternativa, spesa e utilità che ha portato a Lecce, così come il porto di San Cataldo”. Un film già visto quando la protagonista principale era la stessa Poli e la scenografia era il filobus. Non ha risparmiato critiche a nessuno, nemmeno all’ex Ministro Fitto, lo stesso che ha invitato la senatrice a partecipare alle primarie del centrodestra per un allargamento della coalizione. “Ma detto in soldoni io partecipo a condizione che mi sia dato spazio in giunta comunale e provinciale, siamo pronti anche alle primarie purchè si riveda la coalizione”. Richiesta lecita dopo la manifestata simpatia verso l’operato di Mantovano che per la Poli “vuole unire anziché dividere come invece fa l’altra anima” (Fitto) lascia i giochi in bilico in vista del congresso che sta per aprirsi e dal quale si stabilirà il nuovo coordinatore provinciale: Gabellone per Fitto, Congedo per Mantovano. Adriana Poli Bortone, che ci ha visto lungo, sa di poter dare l’ultimatum: “Aspettiamo fino a lunedi, se vogliono allargare la coalizione io ci sto, ma mi devono dire chi deve andare in Giunta, non io ma chi per me”.