Ora ci sono anche centinaia di firme ad alimentare la guerra dei depuratori che continua a dividere Nardò e Porto Cesareo.
Il monimento “No Tub” è sceso in piazza, oggi, sotto la pioggia battente, per chiedere ai cittadini neretini di affiancarlo nella protesta contro il progetto di realizzazione della condotta sottomarina che dovrebbe scaricare i reflui di Porto Cesareo nel mare di Torre Inserraglio. Il banchetto in Piazza Salandra, alimentato anche dal tam tam sulla pagina facebook, su cui si è sfiorata già la soglia dei 2500 iscritti, sembra aver fatto centro. Soprattutto, sembra essere riuscito a far diventare di patrimonio comune le perplessità e le preoccupazioni sul destino di uno dei litorali più preziosi del Salento. Anche perchè ora emerge un altro dettaglio tecnico rilevante. La condotta sottomarina sarà più breve di quanto previsto in un primo momento. Non più di due km per far defluire i reflui a largo e incrociarli con le correnti sottomarine, ma di appena un km e cento metri. “Sono cambiate troppe condizioni da quando abbiamo dato il nostro iniziale consenso alla realizzazione dell’opera- dice il sindaco Marcello Risi- per non contare dei lavori collaterali che sarebbero alquanto invasivi per il territorio”.