Il Milan si prende prepotentemente la testa della classifica vincendo con un netto 4-0 a Palermo, dove i rossoneri non trionfavano da ben sei anni. Prova di forza eccezionale degli uomini di Allegri, che hanno dominato dall’inizio alla fine andando vicini al gol anche prima del 21′
, quando Ibrahimovic, tornato dalla squalifica, ha aperto le danze: da lì, in poco meno di un quarto d’ora, lo svedese ne ha fatti altri due, chiudendo di fatto la pratica Palermo nel primo tempo grazie alla sua tripletta. Nella ripresa ci ha pensato Thiago Silva, con un potente colpo di testa, a rendere il punteggio ancora più ampio; sono così tre i punti di vantaggio sulla Juventus, che però ha una partita da recuperare.
Diversamente dal Milan, però, la squadra di Conte sembra non essere più in quella forma smagliante che aveva caratterizzato il girone d’andata, ma soprattutto non è capace, attualmente, di exploit come quello dei rossoneri in Sicilia. Contro il Chievo in casa, infatti, una squadra che punta allo scudetto deve vincere, senza se e senza ma; va bene che i veronesi sono una compagine di catenaccio e contropiede, e a Torino certamente non hanno fatto la partita, ma la Juventus avrebbe sicuramente dovuto far meglio: Vucinic e Matri non hanno giocato una partita indimenticabile, ma una volta passata in vantaggio con De Ceglie, la “Vecchia Signora” avrebbe dovuto chiudere la partita, invece si è fatta agguantare, al 71′, da Dramè, finalizzatore di un contropiede incominciato con Moscardelli.
Proprio alla luce di questa mancanza di cinismo da parte della Juve, ancora imbattuta in campionato ma con cinque pareggi in casa contro le “piccole”, e vedendo come il Milan domini in lungo ed in largo sia le partite di campionato che quelle in Europa, possiamo dire che i rossoneri, ora come ora, hanno molte possibilità di confermarsi campioni. Certo, la Juve ha l’occasione, mercoledì, di raggiungere il Milan a quota 54, ma proprio per i due motivi citati prima ci sentiamo di dare ai campioni in carica un 51% di possibilità di arrivare primi alla fine della stagione.
Sale al terzo posto la Lazio, che vince il derby contro la Roma per 2-1. Gara subito in discesa per i biancocelesti, che al 7′ minuto sono già in avanti sia nel punteggio che nel numero di uomini: Klose viene atterrato in area da Stekelemburg su solito buco della difesa romanista, rigore per la Lazio e rosso per il portiere olandese. Da lì in poi la partita non segue il copione che tutti ci aspetteremmo, perchè la Roma inizia ad attaccare e a far soffrire i cugini, trovando il pareggio dopo appena sei minuti con il solito Borini; ottavo gol stagionale per il talento ex Chelsea, miglior marcatore della banda Luis Enrique. La Lazio continua ad aspettare e al 16′ del secondo tempo trova il gol-partita: punizione di Hernanes, Mauri sfrutta il cattivo posizionamento della difesa giallorossa ed infila in rete con un preciso sinistro al volo. A nulla è valso il forcing finale della Roma e la ristabilita parità numerica per il doppio giallo di Scaloni all’85’; la Lazio vince il secondo derby su due, dopo cinque sconfitte di fila nella stracittadina, e si lascia l’Udinese a due punti.
Udinese che, nella gara interna contro l’Atalanta, ha sprecato una grandissima occasione per tenere il passo della Lazio, pareggiando per 0-0. I friulani hanno largamente dominato la partita, tirando in porta più degli avversari e creando un gran numero di occasioni pericolose, ma ora la scarsa incisività sotto porta, ora un gran Consigli (miracolosa la sua parata su Di Natale nei minuti finali del match), hanno fermato in gola l’urlo di esultanza dei tifosi per la seconda volta in questa stagione (l’ultima partita interna a reti bianche l’Udinese l’aveva giocata contro la Juventus).
Adesso i friulani devono stare molto attenti ad un Napoli in netta ripresa: certo, contro il Parma i partenopei non hanno avuto vita facile, e sono stati aiutati nella loro vittoria dalla pessima forma del secondo assistente dell’arbitro, che ha convalidato il gol decisivo di Lavezzi nonostante l’argentino fosse in fuorigioco netto. Purtuttavia, la squadra di Mazzarri ha dimostrato di aver ritrovato il carattere smarrito qualche tempo fa, sicuramente aiutata, in questo, dalla sfida di Champions vinta contro il Chelsea (Chelsea che, tra l’altro, non è da domenica più in mano a Vilas-Boas: il portoghese è stato esonerato, il suo posto ora ce l’ha il vice Roberto Di Matteo).
Sempre più calda la sfida salvezza: Cesena e Novara, sconfitte in trasferta da Fiorentina e Bologna, languono in fondo alla classifica e sembrano non avere più speranze; molto più aperta invece la lotta per il quart’ultimo posto che garantisce la permanenza in Serie A: il Lecce, terzultimo, a causa del gol di Sculli all’85’ si è visto sfuggire di mano la terza vittoria consecutiva e ora è a quattro punti dalla zona salvezza. Lotta per non retrocedere ,quindi, che vede coinvolti, oltre ai salentini, Parma e Siena a quota 29 (toscani che hanno nettamente battuto il Cagliari in casa per 3-0), ma anche lo stesso Cagliari, il Bologna, la Fiorentina e il Genoa a 31 punti. Da qui alla fine del campionato, ne siamo certi, ci sarà da divertirsi.