“Chi desidera capire il poema deve recarsi nella terra della poesia, chi desidera capire il poeta deve andare nella terra del poeta”. (Johann Wolfgang von Goethe). Le ultime parole di Goethe prima di spirare sono state: “Più luce!”.
Lara Carrozzo è nata a Melendugno (Lecce) nel 1979 ed è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi del Salento. Svolge un’intensa attività culturale che spazia dall’ambito letterario a quello civile e collabora nei diversi settori del sociale in cui organizza e coordina eventi e convegni. Artista a tutto campo ed interprete fine, coniuga musica, poesia e letteratura.
Conversando amenamente con Lara Carrozzo, una giovane e versatile poetessa salentina, dotata di una particolare sensibilità ed a cui sono legata da un rapporto d’istintiva empatia e leggendo la sua raccolta poetica Più luce, edita da Boohmans Editore, dall’accattivante copertina ed elegante veste grafica, racchiusa in 109 pagine e con 95 opere, la cui prefazione è a cura di Emma Favia, noto che la sua è una scrittura semplice e fresca, ma profonda ed eloquente del suo inconscio spirituale, che risale alla coscienza ed è il miracolo del risveglio alla vita con i non pochi ostacoli, che pure danno senso all’esistenza.
Un senso che non può corrispondere al senso logico, ma che è poetico, giacchè i suoi versi hanno una loro intelligibilità, come delle vere e proprie immagini, non come concetti.
E’ gradevole leggere Lara, poetessa attenta ed osservatrice sensibile, si nutre lo spirito di sentimenti positivi, evadendo dalla realtà troppo spesso arida, lì dove tramite una pausa di riflessione si dà uno stacco al quotidiano e dissennato ritmo del solito vissuto avvolti dalla musicalità dolce ed accogliente nella quale e con la quale i versi si forgiano, infatti ella vive le sue poesie ricche di emozioni, sensazioni, percezioni e stati d’animo, come l’espressione del suo animo libero e nel recitarle il suo tono di voce restituisce il senso del tempo in cui una determinata poesia è stata scritta e quindi partorita.
Ci sono poesie in questa interessante silloge, che trasmettono messaggi universali ricchi di luce, creando un filo diretto con il lettore ed altre, più individuali ed introspettive che lo catturano con la fragilità e grandezza delle numerose risorse umane.
Gentile appare la sera
Gentile appare la sera
consolatrice, di antichi ricordi.
Esule e addormentata riposa la farfalla,
ed il petto ancora sospira, mentre
riecheggia sulla pelle
il profumo un po’ stordito delle foglie,
forse secche e fragili, ma non ancora caduche.
(Lara Carrozzo).
Lara, il poeta è anche un lettore?
“Il poeta non è esclusivamente un lettore di libri, ma è lettore della vita per eccellenza, lì dove il suo sguardo è puntato sul cogliere a fondo tutto ciò che comunica l’Universo e leggendolo lo introietta, trasforma e scrive… guarda e sente!”
Le piacciono le sue poesie?
“Sinceramente, non lo so! La scrittura è un tentativo di comunicazioni, per cui attendo con fiducia di conoscere le impressioni di coloro che leggeranno il mio libro”.
C’è una poesia a cui è particolarmente affezionata?
“In realtà, sono affezionata proprio a tutte, perché sono come dei coriandoli dell’animo, frammenti di vita!”.
Quali sono attualmente le forme della poesia che la incuriosiscono e reputa interessante?
“In particolare Giacomo Leopardi e Dante per l’amore che rappresentano per la poesia, quest’ultimo, più precisamente come per una musa angelicata”.
Come descriverebbe la sua raccolta poetica?
“Tensioni dell’animo e profondo desiderio di civiltà, solo ed esclusivamente, impressi sulla carta con il pennino intinto nel calamaio dell’animo… ed anche del cuore!”.
Grazie per l’intervista concessami e buon lavoro!
“Nel ringraziarti di vero cuore, colgo l’occasione per salutare te ed i miei lettori con le parole dell’illustre scrittore francese Gustave Flaubert: “Non leggete come fanno i bambini per divertirvi, o come gli ambiziosi per istruirvi… Leggete semplicemente per vivere”.