Quando Fernando Pessoa scrisse in una sola notte , tra l’11 e il 12 ottobre del 1913, Il Marinaio, risultò evidente l’influenza esercitata su questo “dramma statico in un quadro” dal simbolismo, e in particolare da Maeterlinck.
E questa magistrale opera d’arte letteraria, fornace vivida di pulsioni ed interrogativi, definita dalla stesso autore “teatro statico”, diviene gesto e voce nello speciale allestimento del Teatro Le Forche di Massafra che andrà in scena, in anteprima domani martedì 22 maggio, ore 21, al Teatro Paisiello.
Il Marinaio, l’ultimo spettacolo del Teatro Le Forche, regia di Giancarlo Luce, rende straordinariamente la dimensione onirica, la componente simbolista, il paradosso del sogno nel sogno, l’articolato sistema delle ‘corrispondenze’ di una delle opere più interessanti dello scrittore e poeta portoghese.
Sulla scena tre giovani donne, obbligate a parlare per esistere e ad esistere per soffrire, riflettono su ciò che forse non sono mai state, prive d’identità e di memoria, creature sognanti e sognate, timorose e desiderose di dissolversi con le prime luci dell’alba. Il racconto si snoda attraverso la storia di un marinaio, il sogno narrato da una di loro. Naufrago in un’isola deserta, il marinaio sogna il passato e la patria che non ha avuto, nella necessità di costruirsi una nuova patria di sogno per poter sopportare il dolore di vivere. Il sogno diviene l’unica dimensione felice possibile. Ecco allora che le tre giovani donne, creature che vivono nella dimensione a-temporale, sognano esse stesse il marinaio. Ed è solo a questo punto che il protagonista potrà abbandonare l’isola su cui ha fatto naufragio per dissolversi nel nulla.
La lucida prova d’attore della compagna di Massafra restituisce sulla scena tutte le dinamiche di un mondo senza risposte, fatto di passaggi, di attraversamenti del tempo. E in questo mondo inconoscibile la poesia, per il regista Giancarlo Luce, “rimane, allora, l’unico mezzo in grado di superare la mancanza di risposte; così come la parola diviene il mezzo per superare la dicotomia verità – finzione consegnando il tutto nell’esperienza interiore ed enigmatica dell’esistenza umana di noi naufraghi e marinai dell’esistere”.
Il Marinaio del Teatro Le Forche, regia di Giancarlo Luce, vede in scena Valentina Chiefa, Ermelinda Nasuto e Valentina Rota. Scene e costumi a cura di Mariella Putignano
L’appuntamento è ospitato da Astràgali Teatro, all’interno del progetto “Teatri Abitati: una rete del contemporaneo”, affidato dalla Regione Puglia al Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2007 – 2013.
Info: 306194, 320 9168440, www.astragali.org
Ingresso 5 euro. Info: 306194, 320 9168440, www.astragali.org