Potrebbero aprirsi spiragli nell’ambito delle indagini sui centri scommesse della provincia di Lecce. In un’aula di Tribunale in giornata si è celebrato il processo a carico di Silvia Quarta, di Monteroni, gestore di un punto scommesse collegato con una società austriaca e dopo la sentenza della Corte Europea
del 16 febbraio scorso, la legislatura in materia potrebbe essere modificata. Con una recente sentenza, infatti, si è legittimato l’operato dei Centri Trasmissione Dati che devono essere considerati strutture in cui gli avventori giocano senza che l’operatore intervenga nel rapporto di gioco tra il giocatore e il bookmaker, in questo caso, austriaco. In sostanza non si configura l’intermediazione e l’utente può anche giocare da casa. Con le recenti sentenze, la Corte di Giustizia ha dichiarato la contrarietà del decreto Bersani 2006, agli articoli 43, 49, nella parte in cui ha discriminato i bookmakers stranieri nella partecipazione al bando di gara per ottenere le concessioni ostacolando in tal modo i liberi servizi all’interno della Comunità Europea. Su tale questione a favore dei gestori dei centri scommesse ci sono già alcune sentenze dei Tribunali di Maglie e Galatina.