Avevano rubato un furgone, abbattuto due muri a colpi di scalpello e, in tutta fretta, accatastato la merce da rubare. Un “lavoraccio”, che avrebbe consentito ai ladri di fuggire con un corposo bottino di scarpe di marca. Ma l’allarme, scattato puntale, li ha costretti alla rapida fuga.
I banditi, nella serata di ieri, hanno puntato l’obiettivo sul deposito di scarpe della ditta “Marten”, all’ingresso della zona industriale di Surbo. E avevano progettato tutto a tavolino, incluso il furto di un Daily Iveco, sul quale caricare la refurtiva, rubato poche ore prima.
I malviventi sono entrati in azione intorno alle 21.30 di ieri, un orario insolito per mettere a segno un furto di quel tipo.
Raggiunto il deposito, i ladri, forse per dare meno nell’occhio, hanno puntato il muro di un capannone adiacente, abbandonato, che hanno “forato” a colpi di mazza ferrata e scalpello, che avevano portato con loro.
Con gli stessi attrezzi, i banditi hanno poi abbattuto una parte della parete del deposito di scarpe, riuscendo a creare un varco per entrare. È stato a questo punto che un sensore volumetrico ha rilevato la loro presenza, facendo scattare l’allarme, collegato all’istituto di vigilanza “Sveviapol”.
Nel giro di pochissimi minuti, due pattuglie hanno raggiunto la zona. Da un controllo esterno sembrava tutto in regola, ma all’arrivo del proprietario della ditta si è scoperto quanto fosse accaduto: un muro del deposito presentava un foro, così come quello del locale adiacente, dove i ladri erano riusciti, anche se disturbati dall’allarme (che hanno tentato invano di manomettere), ad ammucchiare un centinaio di paia di scarpe, delle più prestigiose marche. L’arrivo delle guardie giurate, però, li aveva costretti a battere la ritirata.
La mancanza di telecamere di videosorveglianza complica il lavoro degli investigatori, ma gli agenti della sezione Volanti della Questura di Lecce, giunti per le indagini, hanno sequestrato gli “attrezzi del mestiere” (scalpelli e mazza ferrata), che i ladri, nella fretta, avevano abbandonato sul posto.
Su quanto rinvenuto, verranno eseguiti accertamenti di tipo scientifico, nel tentativo di rilevare le impronte digitali dei malviventi, che potrebbero avere lasciato anche sul furgone, anch’esso abbandonato.