Una coltellata all’altezza dell’addome dopo una lite ingaggiata all’esterno della propria abitazione e con l’accusa di lesioni personali aggravate Diego Ligorio , leccese, è stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione dai giudici della prima sezione penale.
Il sostituto procuratore, Emilio Arnesano, aveva invocato cinque anni di carcere avanzando l’ipotesi del tentato omicidio reato riqualificato dai giudici così come richiesto dall’avvocato difensore di Ligorio, Angelo Oliva. L’episodio risale allo scorso 2006. Secondo la ricostruzione effettuata dagli agenti di polizia, la ex moglie di Ligorio si sarebbe presentata in casa dell’uomo per un prestito di 5 euro per l’acquisto di un pacco di sigarette. A dire della donna, invece, la visita a domicilio era finalizzata al recupero dell’assegno di mantenimento. Sta di fatto che la donna si allontanò senza i soldi e l’amico con cui era con lei in macchina ritornò a casa di Ligorio. L’imputato sarebbe stato minacciato e avrebbe preferito in casa tanto che per la situazione incandescente avrebbe anche chiesto l’aiuto di un fratello. Sta di fatto che sceso in strada sarebbe sorta una colluttazione con l’amico della ex moglie e Ligorio ormai a terra avrebbe estratto dalle tasche un coltello da cucina colpendo all’addome l’uomo. La vittima dell’aggressione fece ricorso alle cure dei medici. Nell’immediatezza dei fatti, Ligorio venne arrestato con l’accusa di tentato omicidio ma i giudici del Tribunale del Riesame riqualificarono il reato di lesioni personali aggravate e dispose la scarcerazione dell’uomo. La parte civile, assistita dall’avvocato Francesco Calabro, verrà risarcita con una provvisionale di 20 mila euro.