A conclusione delle mostre d’arte contemporanea che hanno accompagnato la stagione teatrale, lunedì 2 luglio 2012 alle ore 20.00 (ingresso libero) viene presentato presso i Cantieri Teatrali Koreja, il catalogo di Senso Plurimo3, la rassegna di arti visive realizzata da Koreja e curata da Marinilde Giannandrea con i contributi di: Simona Caramia, Salvatore Luperto, Lorenzo Madaro, Mauro Marino, Franco Ungaro e la partecipazione di Stefano Cristante, Giusy Caroppo e Alessandro Taurino.
Alla serata, prenderanno parte la curatrice della rassegna, Franco Ungaro, direttore organizzativo dello stabile, Sandro Marasco, Pierpaolo Miccolis, Maria Grazia Carriero e Alessandro Passaro, i quattro giovani autori pugliesi.
Il catalogo, realizzato grazie alla preziosa collaborazione di Unipol Assicurazioni agenzia generale Lecce di Vladimiro Politi, si presenta come resoconto di un ciclo di personali realizzate per il box progettato da Rune Ricciardelli per il foyer del teatro: un format espositivo ormai consolidato che offre per il terzo anno consecutivo uno sguardo sulla giovane arte pugliese. Quest’anno i quattro artisti che si sono cimentati con il box hanno attivato un percorso depistante sui piani dell’esistenza e dei linguaggi spingendo gli spettatori a confrontarsi con uno spazio che ha assunto via via una qualità comunicativa plurale.
Nell’installazione di Sandro Marasco la scatola espositiva è diventata il campo ossessivo di un individuo, una camera in disordine che il pubblico ha ulteriormente sconvolto, usandola e lasciando sulle pareti testimonianza di sé. Un accumulo di memoria individuale e collettiva, resa ancora più intensa dagli espliciti significati erotici, una stanza nella quale le relazioni familiari hanno avuto un peso incombente tanto da “mozzare il respiro”.
Il lavoro acquerellato di Pierpaolo Miccolis ha percorso il filo sconnesso dell’identità e la leggerezza del mezzo pittorico ha enfatizzato una narrazione che affronta il tema delle relazioni, entrando nella pratica di atmosfere intossicate dai disastri ambientali o dall’uso insano del cibo. Ne deriva un universo ubriacato da una pozione incandescente che modifica i corpi in figure del nostro dolore nel mondo lenito solo in parte da confortanti fiori placebo.
Maria Grazia Carriero ha scombinato ulteriormente i giochi con un’atmosfera sospesa e rarefatta ed è entrata nei complessi meccanismi del linguaggio digitale per mezzo di uno dei segni più diffusi della contemporaneità. Il Codice 2D è stato ripensato come un meccanismo comunicativo che amplia la propria sfera di significati, un’iperbole visiva modificata in un’architettura sospesa nello spazio vuoto e in un tempo infinito.
Alessandro Passaro si è messo in discussione e ha fatto esplodere la sua pittura. Il colore lanciato sulla tela non è stato contenuto nello spazio del box, ha avuto bisogno di andare oltre e di conquistare le pareti del foyer. Le tele parlano di un universo esistenziale combattuto ma anche di una reale difficoltà di trovare con l’arte una propria e compiuta dimensione sociale. Fuori rassegna il contributo di Carlo Michele Schirinzi, con il suo intervento su Carmelo Bene, che è stato, senza mezzi termini, un messaggio rigoroso e provocatorio nei confronti di una memoria collettiva che appare sostanzialmente ipocrita e strumentale.