”È stato il mio assistito a indicare agli inquirenti, durante l’interrogatorio di garanzia, il posto dove aveva effettuato delle prove. Nessuno gli ha fatto una domanda specifica sull’esistenza di altre bombole nell’uliveto. E per questo lui non ne ha parlato.
E comunque le aveva preparate tutte e sei ma ne ha portate solo tre a Brindisi perchè un numero maggiore non entrava nel bidone della spazzatura nel quale ha collocato quelle che poi sono esplose”. Così riferisce all’ADNKRONOS l’avvocato Franco Orlando, difensore di Giovanni Vantaggiato, il commerciante di carburanti di Copertino, in provincia di Lecce a proposito delle altre tre bombole di gpl trovate ieri mattina in un fondo tra Leverano e Copertino, nel leccese, di proprietà del padre dell’uomo che ha confessato di essere l’autore della strage dello scorso 19 maggio, davanti all’istituto ‘Morvillo-Falcone’ di Brindisi, in cui e’ morta la 16enne Melissa Bassi e altre cinque ragazze sono rimaste ferite. Stamane il legale ha avuto un lungo colloquio in carcere a Lecce con Vantaggiato. In pratica quest’ultimo ne avrebbe allestite sei, con tanto di polvere pirica e innesco quasi pronto per tutte. Quindi al momento di introdurle nel cassonetto si sarebbe reso conto che ne poteva contenere solo tre. E così le altre le ha lasciate nell’uliveto dove ieri gli inquirenti le hanno ritrovate nel corso di una ispezione. Insomma, il legale esclude che Vantaggiato avesse intenzione di compiere altri attentati con le bombole residue. Quanto alle bambole di pezza che sono state ritrovate nel fondo e che, secondo una prima ipotesi sarebbero servite come manichini per simulare gli effetti dell’esplosione, l’avvocato si limita a dire: ”non so di cosa stiamo parlando”. L’avvocato non ha ancora presentato materialmente il ricorso al Tribunale del riesame, ormai scontato, poiche’ non gli e’ ancora stato notificato formalmente il provvedimento di convalida del fermo e l’ordinanza di custodia cautelare emessi nei giorni scorsi dal gip del Tribunale di Lecce Ines Casciaro.