Prima udienza nell’ambito del processo “Studium 2000” in cui è imputato Giovanni Semeraro ex-patron del Lecce per l’avvelenamento colposo della falda acquifera sottostante il cantiere dell’Università del Salento.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 27 settembre e in giornata davanti al giudice monocratico Minerva è stata avanzata la richiesta di costituirsi parte civile da parte di Legambiente, del proprietario Fiorentino, mentre il Comune di Lecce lo dovrebbe fare dopo che la nuova giunta verrà varata e a quel punto deliberare se adire alle vie penali. Secondo le indagini, la Rg Semeraro possedeva nell’area periferica a nord di Lecce il deposito di carburanti Apisem, che fu dismesso nel 1997 e che oggi resta come un rudere nei pressi del terreno su cui l’ateneo salentino sta realizzando un complesso da sei milioni di euro, fatto di aule, biblioteche e persino un museo archeologico. Dopo la chiusura degli impianti, secondo quanto accertato dai militari del Nucleo ecologico guidati dal capitano Nicola Candido, grosse quantità di idrocarburi si sarebbero riversate nel terreno, inquinando la falda acquifera che scorre a una profondità di sei metri e poi tutta l’area circostante.