Giovanni Vantaggiato resta in carcere con l’accusa di strage in concorso aggravata dalla finalità terroristica. Il Tribunale del riesame ha rigettato il ricorso presentato dal legale Franco Orlando, difensore del 68enne di Copertino che ha confessato di essere stato l’autore del folle gesto che ha ucciso Melissa Bassi e ferito altre 5 ragazze, la mattina del 19 maggio scorso.
La difesa aveva chiesto l’esclusione dell’aggravante che avrebbe reso possibile anche l’attenuazione della misura cautelare. Per il legale la finalità terroristica, sicuramente rinvenibile prima dell’arresto e della confessione del 68enne di Copertino, non avrebbe più senso di esistere ora che Vantaggiato ha spiegato i motivi dell’attentato. Aveva chiesto il rigetto del ricorso il sostituto procuratore della Dda Guglielmo Cataldi.
Una volta confermata l’aggravante, non si può neppure discutere della possibilità di adottare la misura dei domiciliari. In questo caso infatti la Legge prevede solo il carcere.
A supporto del ricorso il legale aveva presentato, tra i motivi aggiunti, una consulenza di parte redatta dal professor Francesco Bruno. Il criminologo descriverebbe Vantaggiato come un soggetto affetto da un disturbo grave, o una sindrome bipolare. Secondo lo specialista esisterebbero quindi i presupposti per un deficit dell’imputabilità, almeno parziale.
“Prendiamo atto della decisione dei giudici- ha affermato l’avvocato Orlando che ha aggiunto- dopo il deposito delle motivazioni, per cui bisognerà attendere qualche giorno, decideremo cosa fare”