È allarme siccità in Puglia. Sono ben 108 milioni i metri cubi di acqua in meno registrati negli invasi lucani rispetto allo scorso anno. Una situazione da allarme rosso per le produzioni agricole e fruttifere e per l’allevamento.
«La prolungata e ricorrente siccità – lamenta il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – mette a rischio gli investimenti avviati per l’annata agraria di ortaggi e frutta». Ciò, naturalmente, oltre a provocare un critico abbattimento dei redditi d’impresa agricoli, provoca una perdita secca nell’economia indotta: diminuzione delle giornate lavorative per gli operai del settore, ma anche una forte contrazione di consumi e investimenti a ogni livello della filiera.
La situazione è particolarmente grave nel Foggiano, servito dalla diga di Occhito (schema idrico del fiume Fortore), mentre in altre zone della Puglia la situazione appare meno preoccupante essendo rifornite di acqua dagli invasi lucani.
La siccità che sta colpendo il territorio pugliese in questa stagione estiva 2012 ha fatto registrare un calo del 25% nella produzione del pomodoro, già fortemente provata dalla contrattura dovuta alla crisi idrica dello scorso anno. I numeri sono preoccupanti: solo in provincia di Foggia sono 3500 i produttori che coltivano mediamente 2 mila ettari, con una produzione di oltre 17 milioni di quintali, pari a oltre il 32% della produzione nazionale e una PLV (produzione lorda vendibile) regionale di oltre 87 milioni di euro. Il problema riguarda in generale tutte le ortive, con un calo generalizzato del 20% che comprende anche le produzione di uva da vino e da tavola, come fa sapere il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio che aggiunge: «il caldo sta determinando cali considerevoli della produzione di latte. Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20% di latte in meno con punte che arrivano anche al 50% nei giorni più roventi. Per le mucche il clima ideale e’ fra i 22° e i 24°, bevono molto e producono meno latte anche se in soccorso in molte stalle sono scattate le contromisure con l’accensione di ventilatori e doccette refrigeranti e l’uso di integratori specifici a base di sali di potassio nell’alimentazione preparata dagli allevatori che fanno però aumentare in misura esponenziale i costi a carico delle imprese».
Allo stato attuale, l’acqua per l’agricoltura, in Puglia, pare garantita fino settembre con riduzione di portata. Il Consorzio dello Stornara e Tara di Taranto, ricevendo acqua dalla Basilicata, può garantire solo un’irrigazione turnata e, quindi, limitata. I Consorzi di Arneo e Ugento irrigano da pozzi. Per Salcuni, «la risposta a gravità così inusitate, sommate a già avanzati processi di salinizzazione delle falde freatiche di interi territori agricoli, non può essere confinata nei normali ed usuali strumenti emergenziali».
Federica Nastasia