Sabato 22 settembre Lecce si prepara ad accogliere 50 campioni nazionali provenienti da tutto il mondo: in giuria ci saranno Cannavaro e Inzaghi. In contemporanea la finale di calcio free style si svolgerà la Notte Bianca: musica, moda e teatro saranno in diverse zone della città.
Su Viale dell’Università si suonerà del buon rock, mentre davanti a Santa Croce ci sarà la musica soft.
Due eventi che daranno ossigeno al commercio leccese, che in questo periodo è in particolare sofferenza. Luigi Coclite, assessore al Turismo con deleghe al marketing territoriale, spettacoli, eventi, affari generali e contenzioso, è fiero del lavoro svolto: «Con pochi soldi Lecce ha proposto tanti eventi di qualità».
Assessore, due grandi eventi in una notte possono dare un po’ di ossigeno ai commercianti?
«Per il Comune di Lecce è una grande festa, ma lo facciamo principalmente per aiutare una categoria che è in sofferenza in questo periodo: quella dei commercianti. Vogliamo aiutare le piccole economie e i piccoli commercianti: non portiamo la Notte Bianca negli ipermercati, ma dove ci sono i piccoli commercianti, nel centro e in alcune zone periferiche. Ci sono economie più deboli che hanno bisogno di un aiuto e questo è un sistema per far quadrare i conti, anche se è per una notte sola. Il caso ha voluto che le previsioni che avevamo la settimana scorsa, con i palchi allagati e la difficoltà di lavorare con i cavi elettrici, ci abbiano consigliato di spostare la Notte Bianca, combinandola con Free style: questo permetterà di avere una serata ancora più ricca».
Come al solito, non mancano le polemiche sull’utilizzo dell’Anfiteatro.
«Giusto per avere un’idea, il Free Style è un evento alla terza edizione: la prima è stata fatta a Città del Capo e la seconda a San Paolo in Brasile. C’è un’attenzione mediatica incredibile: hanno scelto Lecce, non Roma, perché Red Bull crede nella nostra città, che ha un forte appeal, un forte richiamo. C’è chi polemizza sul fatto che abbiamo dato l’Anfiteatro, ma concedere questo contenitore per un evento così importante dal punto di vista mediatico può mettere ancora più in luce questo gioiello. Il mio compito è di rilanciare percorsi nuovi: è quello che voglio fare. Fare Gigi D’Alessio non cambia nulla, ma fare i Musica Nuda o Cristina Donà significa portare musica di qualità, educare. Il mio compito è di portare qualcosa che sia la novità e che sia anche di qualità».
Come gestirete tutto il flusso di gente che si riverserà a Lecce?
«Con un’organizzazione precisa e scrupolosa che riguarda tutti i settori: dall’ambiente al traffico».
Come lo gestirete il traffico? Chiuderete tutto il centro e le zone dove si svolgono gli eventi?
«Contrariamente agli altri anni, la zona dell’Università sarà chiusa. Non paralizzeremo il centro, ma chiuderemo molte zone anche per rendere fruibili, per quella sera, tutti i posti dove si svolgono gli spettacoli. Passeggiare su Viale dell’Università senza le macchine che ti arrivano addosso è un vantaggio. Dall’Obelisco a Porta Rudiae chiuderemo tutto».
Com’è andato il turismo estivo nella città di Lecce. In un’intervista, a fine agosto, il presidente Prete ha parlato di un calo del turismo salentino, dal 20 al 40 per cento, a seconda delle zone.
«Non ho i dati definitivi, ma da quelli in mio possesso(si tratta d’informazioni sommarie)si evince che abbiamo recuperato tra agosto e settembre: le strutture ricettive sono piene, anche a settembre, al contrario degli altri anni. Il dato di sofferenza, stampato sull’intera provincia, non è riferibile a Lecce: io ho dati differenti per il momento. Stiamo acquisendo tutti i dati, anche dalla Regione Puglia, però mi sembra che quest’estate si parlasse più francese e inglese che italiano nelle strade della nostra città».
Il presidente della Camera di Commercio, sempre nell’intervista del Corriere salentino, a fine agosto, ha dichiarato che il turismo quest’anno è stato di bassa qualità. Anche a Lecce c’è stato turismo scadente?
«No, noi abbiamo dati diversi: i grandi alberghi mi pare che abbiano lavorato bene. Non ho un dato oggettivo ancora, ma mi sembra che anche le strutture di alto livello abbiano lavorato bene. A Lecce siamo tutti bravi a lamentarci, ma mi sembra di aver visto pochi sacchi a pelo e molte famiglie. Non mi è sembrato un turismo di bassa qualità».
Assessore, nei prossimi anni dovrà essere bravo a organizzare eventi con sempre meno soldi: diminuiranno gli eventi e la qualità?
«In Italia c’è la crisi, che si riflette anche sugli enti locali, però, abbiamo realizzato eventi di grande qualità: lo abbiamo letto sui giornali e lo hanno detto anche artisti del calibro di Francesco Bianconi, leader dei Baustelle, che ha citato il calendario estivo del comune di Lecce. Abbiamo fatto una stagione di grande qualità spendendo pochissimo. Quest’anno, quando abbiamo fatto il progetto Musica Nuda, c’erano 1200 spettatori, per un progetto molto particolare. Poi, abbiamo fatto Vinicio Capossela, J-Ax( che è un segmento per i più giovani), è venuta la Mannoia, Gazzé e altri. Abbiamo fatto serate jazz al Museo ferroviario, che ho inventato io: la prima sera era pieno al 65 per cento, l’ultima non si poteva stare dentro per la gente».
Quindi, la bravura è fare tanto con poco.
«No, fare eventi di qualità con poco, anche se è stata una stagione ricca di appuntamenti: ne abbiamo fatti 65. La gente ha apprezzato: quando abbiamo fatto ‘Formidabili quegli anni’, all’interno del Must, con le canzoni degli anni ’30. Non riuscivamo a tenere la gente dentro per quante persone c’erano».
Quanto ha speso il Comune di Lecce per gli spettacoli in cifre?
«L’anno scorso abbiamo speso 275 mila euro, tra servizi e cose varie, quest’anno circa 85 mila euro(ma in questa cifra ci sono le spese per vigili del fuoco, Siae, ecc). Con queste poche risorse abbiamo fatto eventi di grande qualità»
Eliana Degennaro