Il giro delle targhe clonate colpisce un ignaro automobilista. A farne le spese, secondo quanto denunciato, sarebbero intestatario e proprietario di un’auto, rispettivamente padre e figlio, R.P., di 53 anni il primo, G.P., di 24, il secondo, residenti a Lecce, i quali si sarebbero visti aumentare il premio assicurativo
per aver causato un incidente stradale di cui, a loro dire, non avrebbero avuto assolutamente contezza. Così, assistiti dall’avvocato Alessandro Quarta, padre e figlio hanno depositato denuncia presso l’ufficio del registro generale del tribunale di Lecce. Il presunto raggiro sarebbe emerso nel mese di agosto quando il padre intestatario del mezzo, una Toyota Yaris, utilizzato dal figlio, si reca regolarmente presso la propria agenzia assicurativa di Lecce per pagare la rata semestrale di premio prevista per il rinnovo del contratto assicurativo. Con enorme stupore, però, il 53enne nota che l’importo del premio non corrisponde a quello solitamente pagato, 275 euro, ma aumentato del doppio, per una cifra di 523 euro a semestre. Chiesti i doverosi chiarimenti, l’assicuratore avrebbe riferito al 53enne che presso l’agenzia assicurativa era pervenuta una richiesta di risarcimento danni inoltrata da una signora, A.A., in qualità di proprietaria di un veicolo, per un incidente stradale avvenuto il 16 ottobre 2009 a Nola, (provincia di Napoli), nel quale, a dire dell’assicuratore, era rimasto coinvolto proprio il veicolo di proprietà del leccese. A tal proposito, l’assicuratore avrebbe fornito all’imprenditore copia della missiva con cui, in data 30 novembre 2009, la Compagnia Assicuratrice avrebbe comunicato al 53enne l’esistenza del sinistro identificato attraverso un numero seriale. L’intestatario della Yaris, a quel punto, sarebbe caduto dalle nuvole. A suo dire, non avrebbe mai ricevuto alcuna comunicazione in merito all’esistenza di un sinistro che vedeva coinvolto il mezzo di proprietà del figlio, perché, secondo quanto da lui sostenuto, la Yaris non avrebbe mai raggiunto la zona in cui si è verificato il presunto sinistro, l’area di Nola. La mancata conoscenza del fatto ha così comportato l’irrimediabile aumento della rata del premio assicurativo senza che l’automobilista leccese potesse avere la possibilità di avanzare la benché minima contestazione. Ad oggi, si apre un possibile scenario in merito all’esistenza di un veicolo che circola liberamente avendo clonato la targa della Toyota Yaris di proprietà di G.P. e per questo nella denuncia, padre e figlio chiedono di accertare eventuali responsabilità penali e che si disponga l’ascolto della proprietaria del mezzo che ha avanzato la richiesta di risarcimento e il sequestro probatorio della documentazione relativa al sinistro.