Lividi sulla schiena e bruciature di sigarette su varie parti del corpo delle due figliolette di 7 e 9 anni e con l’accusa di maltrattamenti in famiglia è indagata la madre delle bambine, una donna di 37 anni, di nazionalità ungherese ma da anni residente in un comune dell’hinterland gallipolino.
Il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, titolare del fascicolo, ha chiesto che le ragazzine vengano ascoltate nel corso di un incidente probatorio per blindare le loro dichiarazioni che, eventualmente, serviranno nel corso del processo. La parola, adesso, spetterà ad un gip. La vicenda, così come accertata dalle indagini condotte a quattro mani, carabinieri e Procura, risale allo scorso anno. Dopo la morte del padre delle due bambine, un uomo del posto, la situazione della famiglia sarebbe sprofondata in una condizione di grave disagio economico e sociale e su intervento dei servizi sociali le bambine vengono trasferite in una Comunità. Appena arrivate all’interno della struttura protetta, le due piccine vengono sottoposte alla consueta visita medica e sul loro corpicino emergono lividi sulla schiena e bruciature non ancora cicatrizzate compatibili con lo spegnimento di sigarette. Il caso approda così in Procura e il magistrato inquirente, Carmen Ruggiero, dispone una prima consulenza medica affidata ad uno psicologo e ad uno psichiatra, il dottore Domenico Suma. Da quanto emerso, il magistrato ravvisa responsabilità (al momento solo presunte) a carico della madre per la presenza di quei lividi e ferite sui corpicini delle sue figliolette. Nel corso delle indagini, tale ipotesi d’accusa sarebbe stata anche confermata dall’ascolto, in qualità di persone informate sui fatti, di alcuni parenti delle bambine che avrebbero assistito personalmente ai presunti abusi consumati dalla madre. Un’indagine che ora, se il gip lo riterrà opportuno, farà un altro passo attraverso la fissazione di un incidente probatorio per accertare l’idoneità testimoniale delle bambine e cristallizzate le loro dichiarazioni, vittime di squallide sevizie.