“L’ho fatto perché ho problemi di tossicodipendenza e perché mi barcameno in una situazione economica molto difficile ma non volevo assolutamente fare a male a nessuno”. Si è addossato ogni responsabilità per la violenta rapina compiuta due giorni fa, Donato Bello, il 35enne di Scorrano
, arrestato con un’operazione lampo dai carabinieri della Compagnia di Maglie, diretti dal maggiore Andrea Azzolini, conclusa poche ore dopo il sanguinoso raid. Nel corso dell’assalto, infatti, venne sfiorata la tragedia. Un colpo di pistola raggiunse il titolare della ricevitoria ferendolo ad una gamba. E proprio su questo punto, nell’interrogatorio di convalida svoltosi in carcere davanti al gip Ines Casciaro, Bello ha riferito che il colpo d’arma da fuoco è partito accidentalmente e che mai e poi mai avrebbe voluto mettere a repentaglio la vita del titolare della ricevitoria. Il giudice, a fine interrogatorio, ha convalidato il fermo disponendo la misura cautelare in carcere. L’assalto risale alla tarda mattinata di lunedì scorso. L’uomo raggiunse la tabaccheria “Bello” che sorge in via Scorrano poco dopo le 13,30. Il bandito, con il volto travisato, fece irruzione all’interno dell’attività commerciale brandendo una pistola. Il titolare della ricevitoria, però, si oppose al tentativo di rapina e ci fu un principio di colluttazione con De Cagna. Dalla pistola impugnata dal rapinatore partì un colpo che raggiunse il proprietario ad una gamba. Il proiettile attraversò completamente l’arto. Il rapinatore, a quel punto, cercò di impossessarsi dei soldi, custoditi all’interno del registratore di cassa, ma un cliente gli si avventò nel tentativo di bloccarlo. Divincolatosi, De Cagna si dileguò a bordo di un’Apecar, così come riferirono alcuni testimoni, lasciando o meglio dimenticando l’arma sul bancone della ricevitoria. Nel corso dell’interrogatorio su questo punto, ossia su come potesse essere in possesso di un’arma da fuoco, De cagna non ha fornito particolari indicazioni. La sua fuga durò molto poco. I carabinieri del Norm di Maglie, raccolte testimonianze e dopo aver visionato i fotogrammi di alcune telecamere, identificarono il rapinatore e lo arrestarono. De Cagna è assistito dall’avvocato Anna Grazia Maraschio.