“C’è chi ha investito nel proprio futuro, frequentando la Siss e tutti i corsi che sono venuti dopo. C’è chi per anni ha aspettato, paziente, di rinnovare l’incarico annuale e alla scuola ci ha creduto. Ora, di questo concorso proprio non sentivamo il bisogno.
Sarebbe stato più opportuno dare dignità a chi già c’è e rappresenta l’ossatura del sistema d’istruzione”. Patrizia Colella, della segreteria Flc Cgil, spiega così la motivazione che ha portato anche a Lecce, come in tutta Italia, a presidiare la Prefettura di Lecce. Con lei, alcuni lavoratori precari della conoscenza, delle scuole, delle università, degli enti di ricerca, dei conservatori e delle accademie, per celebrare “il giorno del merito”, iniziativa con cui si sono voluti ricordare “i meriti e i diritti acquisiti di un’intera generazione di docenti e ATA, le competenze e le conoscenze, le esperienze e i progetti per una scuola migliore, di qualità”. Insieme, di fronte a tutte le sedi regionali e delle Prefetture d’Italia, per contrastare il concorso nella scuola voluto dal neoministro Francesco Profumo, “dimenticando il merito e i diritti di quanti finora hanno vinto concorsi, superato selezioni e si sono formati dentro e fuori dalle aule scolastiche. Un concorso- dicono dalla Cgil- che non può essere funzionale a quelli che sembrano i prodromi della campagna elettorale: il lavoro svolto con passione in questi anni dal personale scolastico, la professionalità acquisita nell’attesa dell’agognata assunzione a tempo indeterminato, non può essere sacrificato sull’altare di uno spot pre-elettorale”.