Proseguono gli accertamenti delle fiamme gialle su tutto il materiale raccolto nel corso del blitz di ieri. L’inchiesta sulla presunta truffa con le ambulanze ha preso il via da una denuncia della Asl di Lecce
Nel corso di alcuni controlli effettuati, il settore amministrativo della Asl di Lecce, ha notato la presenza di documentazione falsa, tra quella presentata dalle due associazioni finite nel mirino della Procura: la Procivil Lecce Onlus e la Spc (Soccorso e protezione civile). Si sarebbe trattato di un’assicurazione fasulla che ha fatto crescere i sospetti nei confronti delle due persone iscritte sul registro degli indagati, marito e moglie, i due presidenti delle associazioni, nei confronti dei quali il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia ha ipotizzato l’accusa di truffa ai danni dello Stato. Uno di loro, Giuseppe Rondiello ha già precisato ai militari dell’aliquota di polizia giudiziaria della Guardia di finanza di Lecce, che si sono occupati di perquisizioni e sequestri, che lui non è più presidente nè legale rappresentante della Spc dal 2009.
Le associazioni, attraverso la convenzione con la Asl, hanno già percepito, nel 2011, 22mila euro mensili per una postazione del 118 di Lecce e 10mila per quella di San Cataldo.
Nove ambulanze, senza copertura assicurativa, sono finite sotto sequestro amministrativo.
Le indagini sono in corso.