“Se non ricordiamo non possiamo comprendere”. Edward Morgan Forster.
Si narra che Diomede, re dell’antica Grecia, dopo la distruzione della città di Troia fuggì con un gruppo di compagni in cerca di un luogo dove stabilirsi.
Dopo aver vagato a lungo per i mari, superò l’Africa, la Spagna e infine approdò in Italia, lì dove una tempesta lo spinse sulle coste pugliesi.
Il profumo delle zagare lo stregò a tal punto che non desiderò più partire e lì, secondo la leggenda, fondò alcune città, fra cui Arpi, Canosa e Brindisi.
Quando Diomede morì i compagni lo seppellirono e piansero così disperatamente che Venere, la dea della bellezza, li trasformò in uccelli. Ancora oggi si possono sentire questi splendidi uccelli simili ai gabbiani, ma di misura inferiore, chiamati diomedee, emettere suoni tristi e lamenti. Si dice che siano i compagni di Diomede che piangono il loro amato re e nelle incantevoli Isole Tremiti si possono udire al tramonto, in primavera, quando si riuniscono tutti su una scogliera denominata Picco delle Diomedee.
Rutigliano deriva dal latino Rutilianum, sorge a pochi chilometri da Bari, città della terra rossa, ovvero dell’argilla,con cui s’iniziarono a costruire i primi fischietti artigianali che raffiguravano coloratissimi galletti, la cui funzione era principalmente quella di “scacciapensieri” e di “portafortuna”.
Non tutti sapranno che all’interno di questa grotta, è stato rinvenuto un fischietto di terracotta risalente al periodo medievale.
Percorrendo le strade di questa amena cittadina, è consigliabile fermarsi ad ammirare le botteghe dei fischietti di terracotta, i cui esemplari classici rappresentano il “galletto”, (il più antico), il “santo patrono” e l’immancabile “carabiniere”, lì dove la sorprendente creatività dei produttori non ammette limiti, sbizzarrendosi nelle varie forme.
Sì, proprio così: molti raffigurano caricature di personaggi tipici del posto o personalità importanti, infatti, esistono addirittura collezionisti di questi simpatici oggetti. A tutti viene la voglia irrefrenabile di fischiare allegramente!
Ed ora, ecco una breve filastrocca popolare:
“Ti saluto e scommetto…
che anche tu suoni il fischietto.
Ciao, amico, non mi scordare,
e se un giorno vuoi viaggiare…
fammi un fischio ed io arrivo dal mare.
Bello avere un amico su cui contare!”
Notizie liberamente tratte dal libro “Puglia Itinerari”, Editrice La Scuola- Brescia.