L’ultimo tentativo per convincere i vertici della sanità pugliese a fare dietrofront sul punto nascita di Gallipoli è andato in fumo. Si è concluso alle 20, 30 il lungo incontro pomeridiano, all’interno dell’ospedale della cittadina jonica, tra alcuni sindaci, i consiglieri gallipolini, due sindacalisti e l’assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, accompagnato dal manager Asl, Valdo Mellone.
Il primo cittadino, Francesco Errico, ha chiesto ripetutamente, nei mesi scorsi, la presenza del capo della sanità pugliese, affinché si rendesse conto dell’efficienza e degli standard qualitativi del Sacro Cuore. L’incontro non è stato cordiale: ci sono stati momenti di tensione e discussioni dai toni aspri, soprattutto tra i sindacalisti e il direttore generale Asl. Per Attolini non c’è nulla da fare: non si torna indietro sulla chiusura dei punti nascita, anche se l’assessore ha espresso apprezzamenti sulla struttura ospedaliera, puntualizzando che con poche risorse potrà essere ammodernata.
«L’assessore afferma di voler aprire rianimazione in cambio della chiusura dei punti nascita, commenta il sindaco Errico, ma io ho obiettato che sono state fatte già tre inaugurazioni del reparto rianimazione (due con Fitto e una con Vendola): una figuraccia che li ha fatti finire su ‘Striscia la Notizia’. Non è un contentino, perché rianimazione avrebbe dovuto già funzionare».
Al primo cittadino di Gallipoli non sono bastate le spiegazioni di Attolini (l’assessore ha insistito sul fatto che sotto i 500 parti non si può tenere aperto un punto nascita): «Noi non ci arrenderemo, vogliamo la riapertura. Ho spiegato all’assessore che il rapporto medico nascite è altissimo rispetto agli altri ospedali: abbiamo solo cinque medici, contro gli undici degli altri nosocomi. Copertino, Galatina e Lecce sono tutti vicini, mentre l’intera area jonica rimane scoperta: ho chiesto il perché di queste scelte, ma non sono arrivate risposte convincenti».
Alla riunione erano presenti anche alcuni sindaci dei paesi limitrofi(Sannicola, Tuglie, Alezio Melissano, Taviano), che hanno lanciato l’allarme sul «preoccupante abbandono dell’area jonica».
Intanto, a Casarano il Tar ha impedito la chiusura del punto nascita, quindi, Gallipoli dovrà rassegnarsi a rafforzare il suo polo chirurgico. Una sconfitta indigesta anche per gli assessori in quota Pd, Mariello e Greco, che hanno avuto un duro scambio di vedute con l’assessore regionale. Non è escluso che nei prossimi giorni le pressioni politiche aumentino fino a far esplodere il fuoco amico sulla giunta Vendola. A nulla è valsa la “passeggiata” tra ginecologia e pediatria nel nosocomio jonico: i “visitatori” hanno passato in rassegna, alla fine del giro all’interno dell’ospedale, il reparto di rianimazione e lì hanno ribadito il proprio niet.
Assenti il consigliere regionale, Antonio Barba, e il senatore Vincenzo Barba. Il parlamentare gallipolino, però, è già intervenuto sull’argomento, ieri, con un comunicato al fiele che bolla la visita di Attolini come un’ipocrisia preelettorale. «Ciò che alla Regione Puglia smuovono le primarie del centrosinistra non sono riuscite a spostarlo nemmeno le gravissime esigenze dei cittadini per l’intero arco della consiliatura – afferma nel suo comunicato Vincenzo Barba-. Quando tutti pensavamo che il governatore e gli assessori si fossero “smaterializzati” per sfuggire alla ricaduta delle loro azioni sciagurate – visto che ormai si rifiutavano di incontrare i cittadini e le loro delegazioni dandosi per dispersi – ecco che tutto d’un tratto è bastata la candidatura di Vendola alle primarie per far parlare i muti e far ascoltare i sordi…Ha proprio dell’incredibile, infatti, la visita fuori tempo e fuori luogo nella nostra città dell’Assessore alla Sanità della Regione Puglia, Ettore Attolini, artefice e al tempo stesso carnefice, insieme al suo predecessore Tommaso Fiore, al suo presidente Nichi Vendola, alla Giunta Regionale ed alla maggioranza di centrosinistra di Via Capruzzi, di tutti quei provvedimenti che in questi anni hanno depauperato e depotenziato il Sacro Cuore di Gesù, un nosocomio che il governo della Regione e le forze politiche che lo sostengono hanno voluto letteralmente punire e con esso tutta la comunità che gli insiste intorno. Come intendere, infatti, se non come un’ingiustificata punizione la chiusura di reparti vitali quali ostetricia e la mancata attivazione di Rianimazione, dove, quand’anche tutti i software siano aggiornati e pronti a partire, non si è voluto nominare il personale necessario a farla entrare in funzione, dando finalmente risposte concrete alle domande di salute dei cittadini di Gallipoli e di tutto il comprensorio, per non parlare poi dei turisti durante la stagione estiva?».
Il parlamentare gallipolino ci va giù duro e definisce la giunta Vendola «un comitato elettorale che elargisce promesse per poi tradirle un giorno dopo le elezioni». I toni della politica sono destinati a inasprirsi nel dibattito sul riordino ospedaliero, in cui molti paesi si sentono “figli di un dio minore”.