Sciopero generale in molte città italiane ma anche della scuola. I docenti, il personale ATA, i dirigenti si sono astenuti dal lavoro per la giornata di oggi, per protestare contro i tagli del governo Monti ma non solo. “Sono tante le cose che non vanno.
Cose vecchie ormai incancrenite e cose nuove che peggiorano una situazione già precaria e difficile. Classi sovraffollate, edifici insicuri, licenziamento di migliaia di ATA e docenti, provvedimenti assurdi come quello relativo alla riconversione di docenti inidonei e ITP, l’aumento dei contributi a carico delle famiglie e il mancato trasferimento alle scuole dei fondi contrattuali stanno gettando scompiglio tra i lavoratori, gli studenti e le famiglie”. Fanno sapere dalla sigla confederale della Cgil, che ha manifestato da sola “Scontiamo le divergenze che negli anni si sono verificate tra le sigle Cigl, Cisl e Uil” ha commentato Francesco Colaci, componente della segreteria provinciale guidata da Ivana Aramini. “Anziché unirci in situazioni di drammatica attualità come quella della scuola, le altre sigle preferiscono farsi da parte in virtù di accordi statali ai quali la Cgil ha preferito non prendere parte”.
Eppure la privatizzazione del sistema dell’istruzione e la ricerca pubblica avranno ripercussioni negative per tutto il Paese e colpirà le fasce deboli della popolazione, quelle a maggiore necessità di “protezione” dalle sigle sindacali.
Per la scuola, oltre all’ulteriore blocco dei contratti e degli scatti d’anzianità, l’ultima provvedimento del Consiglio dei Ministri, prevede l’aumento di un terzo dell’orario di lavoro a parità di salario per le scuole secondarie. Le conseguenze saranno maggiori carichi di lavoro per i docenti, la riduzione di migliaia di supplenze per gli spezzoni e di quelle brevi. Si tagliano quindi ulteriormente organico e risorse alla scuola pubblica in perfetta continuità con il Governo Berlusconi.
“ I docenti con gravi patologie considerati inidonei all’insegnamento – continua Colaci – vengono collocati in organico nelle segreterie. Con conseguenze gravi: tolgono il posto di lavoro al personale specifico di segreteria, non hanno la formazione e le competenze che gli vengono richieste, subiscono l’alienazione del declassamento”.
Al presidio di lavoratori della scuola in piazza Sant’Oronzo, erano presenti anche tanti dirigenti scolastici che si sono detti “stremati per dover far fronte ad una condizione che non può essere la norma in un Paese civile”. Anche le nuove norme sui concorsi annunciate dal Ministro Profumo sono state contestate dal personale scolastico, ritenuto inutile e dannoso per i precari che non hanno, a distyanza di decenni, una collocazione nelle graduatorie di inserimento.
“I problemi sono tanti e sempre di più, si legge nel volantino dell’iniziativa. Eppure per cominciare basterebbero poche cose, alcune a costo zero. La FLC CGIL le ha proposte da tempo. Servirebbero per migliorare e rendere più efficienti le scuole e sbloccare le immissioni in ruolo di docenti e ATA e cancellare il precariato. Per cominciare basterebbe un po’ di volontà politica e un briciolo di buon senso.
La FLC Cgil e la CGIL della provincia di Lecce hanno partecipato anche alla manifestazione Liberi saperi – Libere persone organizzata dagli studenti, insieme a UdS e Rete della Conoscenza, che si è svolta sempre oggi con un corteo con concentramento da Porta Napoli per le strade cittadine. “Uniti in una battaglia che vuole la conoscenza come infrastruttura portante e indispensabile per la crescita di questo Paese”.