Quasi un’ora e mezzo di ascolto davanti ai giudici della prima sezione penale, Presidente Sernia, per respingere qualsiasi addebito e affondare lo colpo contro i denunciati, coloro i quali, a suo dire , lo avrebbero fatto finire in carcere. Deposizione fiume nell’ambito del processo “Shylock”
da parte di uno dei principali imputati, Andrea Cirignola, 35enne di Trepuzzi, tuttora agli arresti domiciliari. Citato dal pm Alessio Coccioli come teste nel processo, il giovane, difeso dagli avvocati Ladislao Massari e Antonio Savoia, ha puntualizzato punto per punto ogni passaggio ribadendo la sua completa estraneità su un suo presunto coinvolgimento in giro di usura ed estorsioni, capi d’imputazione contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare dello scorso luglio 2010. Cirignola ha sostenuto come non ci sarebbe stato alcun riscontro bancario compiuto dagli investigatori che attesti movimenti bancari in odor di usura. Non ci sarebbe nessun filmato, nessun video al riguardo. Inoltre, per Cirignola, l’intera operazione sarebbe stata generata da due moventi: uno politico con l’obiettivo di far saltare la giunta comunale di Trepuzzi. Il secondo, per Cirignola, strettamente collegato alla buona riuscita dell’indagine: per l’imputato, le presunte vittime di usura, in particolare due le persone citate dal teste nel corso della sua audizione, avrebbero subito pressioni da parte delle forze dell’ordine nel fare il nome di Cirignola come presunto strozzino. A suo dire, in tal modo, inserendo nelle carte dell’inchiesta il nominativo di una persona con un precedente per associazione a delinquere, l’inchiesta avrebbe acquisito maggior spessore. Secondo quanto riferito dallo stesso Cirignola in aula, i denuncianti sarebbero stati quasi obbligati a fare il suo nome perché se non lo avessero fatto nei loro confronti gli investigatori avrebbero aperto un fascicolo con l’ipotesi di truffa a causa di presunti illeciti finanziamenti ottenuti per avviare le loro attività imprenditoriali. In giornata, poi, sono stati ascoltati altri due imputati, Luigi Cinquepalmi, l’autista del sindaco di Trepuzzi e l’imprenditore Antonio Tarantini. Il processo è stato aggiornato al prossimo 17 ottobre, quando, tra gli altri, verrà ascoltato un altro imputato Graziano Rollo 33enne di Trepuzzi. Lo scorso 30 novembre 2011, vennero emesse le prime condanne in abbreviato, in un secondo troncone del processo, a carico di sei imputati. Due, invece, furono le assoluzioni. L’indagine venne compiuta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce consentì di accertare un presunto giro di usura ed estorsioni nel nord Salento. A fornire la stura all’inchiesta fu la denuncia di un commerciante di Trepuzzi e portò alla scoperta, attraverso l’ausilio di intercettazioni telefoniche, indagini bancarie e consulenze di natura finanziaria, dell’esistenza di sei canali usurari, con collegamenti con personaggi vicini alla Sacra corona unita. Una decina in tutto le vittime accertate delle quali solo quattro imprenditori denunciarono.